Il fantacalcio non è solo un gioco virtuale che coinvolge milioni ti tifosi in tutto il mondo. A volte può diventare realtà, e tale convinzione ha preso corpo soprattutto dopo un'estate ricca di colpi di scena sul fronte mercato: Cristiano Ronaldo e Kakà al Real Madrid, Eto'o all'Inter, Ibrahimovic al Barcellona, tutti pezzi da novanta che hanno lasciato una grande squadra per accasarsi in un'altra. Situazioni che in passato accadevano, ma mai con tanta facilità. I soldi muovono tutto, ma non bastano. A volte contano le ambizioni, i sentimenti, la volontà dei calciatori. Sono loro a decidere il proprio futuro, i club si limitano a discutere tra loro di vil denaro. E oggi più che mai trovare accordi non è poi così complicato. In questo scenario per il tifoso medio è lecito sognare qualsiasi impresa di mercato da parte della propria squadra, purché abbia la disponibilità economica per tentare il colpaccio.

Negli ultimi giorni, sempre in tema di soldi, il Barcellona ha legato a sé Lionel Messi, prossimo Pallone d'Oro, per i prossimi 7 anni, fissando una clausola rescissoria di 250 milioni. Tradotto in parole povere (anche se il termine non è corretto), il messaggio agli altri club è chiaro: scordatevi il fenomeno argentino. Certo, nessuna società spenderebbe mai quella cifra, in particolar modo Massimo Moratti, che considera Messi il suo eterno sogno nel cassetto ormai da anni. La Pulce, come viene soprannominato il blaugrana, si è in pratica legato a vita con il suo club, ma il futuro è ancora tutto da scrivere. Tecnicamente il rinnovo del contratto spezza le ali dei sogni di Moratti, ma nulla è scontato. In futuro l'Inter potrebbe essere la nuova casa di Messi, almeno se l'argentino deciderà di dare una svolta alla propria carriera e alla propria vita, lasciando il Barcellona. E' successo con Ronaldinho, che sembrava intoccabile, come si può sostenere che non possa accadere con il numero 10 catalano?

Non bisogna dimenticare, poi, che tra Moratti e Joan Laporta esiste un'amicizia che va al di là del rapporto professionale e lo scambio Ibra-Eto'o lo conferma. Difficilmente il patron nerazzurro avrebbe ceduto lo svedese a un'altra società. Su queste basi, insomma, i nerazzuri potrebbero vantare una sorta di diritto di prelazione qualora Messi decidesse che è arrivato il momento di cambiare squadra. Il ragazzo considera l'Inter un grande club, si è sempre detto lusingato dall'ammirazione di Moratti, ma ha sempre tenuto fede alla promessa fatta al Barcellona: vincere con la maglia blaugrana. E non si può dire che non l'abbia mantenuta finora. Ma gli stimoli un giorno potrebbero venir meno, per i calciatori il cambiamento a volte è un bisogno fisiologico. Per questo le speranze di vedere l'argentino con la maglia dell'Inter restano vive, nonostante la clausola rescissoria e il rinnovo del contratto. Oggi non se ne parla nemmeno, ma la Pulce ha solo 21 anni e il tempo può fare la differenza. Va sottolineato, poi, che la società di Corso Vittorio Emanuele non si limita a sognare, ma come ha sottolineato la Gazzetta dello Sport ha già preso contatti con Jorge Messi, padre e procuratore di Lionel. Il quale ha assicurato Moratti che una volta finito l'idillio con il Barça, la prima telefonata sarà per lui. E il nostro presidente non aspetta che alzare la cornetta. Dopotutto, sognare non costa nulla, e la pazienza è la virtù dei forti...

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 04 settembre 2009 alle 12:45
Autore: Fabio Costantino
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