Moratti ieri ha ribadito un concetto già assodato: a gennaio, se necessario, la società interverrà sul mercato, cercando di colmare i gap e coprire i buchi che in questi primi tre mesi abbondanti di stagione sono emersi e hanno pericolosamente influito sul cammino dell’Inter. Il primo intervento è già avvenuto, e non si tratta di mercato ‘tradizionale’. Gli incontri tra i vertici del club, lo staff medico e lo staff tecnico capeggiato da Benitez hanno stabilito le prossime strategie finalizzate al recupero dei giocatori finiti in infermeria e alla prevenzione di ulteriori casi simili in futuro. Un po’ alla volta, calciatori nerazzurri stanno tornando arruolabili e gli ultimi risultati confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Quando l’organico sarà nuovamente al completo, e le gambe degli assenti di lungo corso avranno recuperato i loro giri, si vedrà la vera Inter che ha in mente Benitez.

RANOCCHIA INNANZITUTTO - Partendo da questo presupposto prenderà forma il mercato invernale nerazzurro. L’unico infortunio grave è quello di Samuel: per questa ragione arriverà un nuovo difensore. L’assenza di lunga durata dell’argentino invita a effettuare un acquisto importante, e il nome è già sul tavolo delle trattative: Andrea Ranocchia. Metà del suo cartellino è già nerazzurra, la situazione ad Appiano Gentile, annessi i recenti limiti manifestati dal pacchetto arretrato, suggerisce di accelerare i tempi e anticiparne il trasferimento a Milano prima di giugno prossimo. Ma prima bisogna accontentare le richieste di Preziosi, che chiede almeno una decina di milioni per rinunciare all’aretino. Costo importante, che comunque tra sei mesi bisognerebbe affrontare. Moratti è stuzzicato dall’idea, meno dal prezzo, ma se Benitez preferisse non puntare su quello che offre la rosa (Materazzi e Cordoba sono avanti con l’età e Chivu ha un fisico che non garantisce continuità) per il resto della stagione, allora il presidente potrebbe accontentarlo prendendo Ranocchia. In alternativa, è pronto il jolly Moretti, in grado di disimpegnarsi anche a sinistra, reparto che in questa stagione non ha offerto molte buone indicazioni, fino al ritorno nel ruolo di esterno dell’eterno Zanetti. Non è detto che a gennaio, per quanto concerne il centrocampo, debba arrivare un rinforzo.

IN MEZZO SI STA(RA') BENE - Il graduale recupero dei giocatori di ruolo sta permettendo all’Inter di ritrovare l’equilibrio mancato a ottobre e per gran parte di novembre. Non è un caso se Stankovic, Cambiasso e Thiago Motta stiano già facendo la differenza. Acquistare un nuovo centrocampista, in questo momento, non avrebbe senso, perché in rosa gli elementi di qualità, così come le alternative (Mariga, Muntari, Obi, se non costretti a giocare contemporaneamente, possono essere utili), non mancano. L’importante è che non si verifichi ancora una volta un periodo in cui i mediani mancano contemporaneamente. Anche a eludere questo rischio serviranno le nuove strategie di gestione dei calciatori, in piena sintonia tra staff tecnico e staff medico. Infine, l’attacco.

INCOGNITA MILITO, IDEA CASSANO - Molto dipenderà dal recupero psicofisico di Milito, che quest’anno ancora non si è visto. Biabiany ha offerto spunti interessanti contro Twente e Parma, ma non è detto che bastino per continuare ad affidarsi a lui. Dopotutto, il francese è stato acquistato per essere un’alternativa ai vari Pandev, Eto’o e Coutinho. Un nuovo innesto tornerebbe dunque utile alla causa, perché il Principe resta un punto interrogativo ed Eto’o, da centravanti puro, ha dimostrato di poterne fare egregiamente le veci. Benitez vorrebbe un esterno eclettico, che sappia attaccare ma non si rifiuti di svolgere la fase difensiva. Kuyt resta il suo sogno, ma l’operazione non è facile, soprattutto a basso costo. Afellay è ormai del Barcellona, quindi di alternative, al momento, non ce ne sono molte. Difficile che Moratti investa una barca di quattrini per un big, per questa ragione, al di là delle smentite di facciata, l’idea Cassano resta viva più che mai. Certo, non è proprio quell’elemento che dia una mano ai compagni in difesa, probabilmente non lo si vedrà mai fare il terzino, ma in attacco è in grado di fare la differenza con le sue giocate istintive e creative, che finora sono mancate ai nerazzurri e ne hanno reso prevedibile la fase offensiva. Poi, si tratterebbe di un investimento low cost (5 milioni da versare al Real Madrid, di cui, tra l’altro, l’Inter è creditore di 6 milioni dopo la rinuncia a Mourinho).

DIPLOMAZIA E ALTERNATIVE - Ma prima di parlare di Cassano, si attenderà il Mondiale per Club e l’arbitrato che, eventualmente, lo libererà dal contratto con la Sampdoria. Solo allora Moratti potrebbe farsi avanti, non è infatti sua intenzione comportarsi male nei confronti di Garrone, che ancora detiene il cartellino del barese. La diplomazia innanzitutto. Meno stimolanti, ma affidabili, sono le altre due alternative per l’attacco, entrambe genoane (guarda caso…): Palacio e Sculli. Il primo sarebbe graditissimo alla colonia argentina di Appiano Gentile, il secondo ha a lungo flirtato con l’Inter in estate, salvo poi rimanere a Genova. A gennaio potrebbe avere un’altra occasione.

 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 02 dicembre 2010 alle 10:00
Autore: Fabio Costantino
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