Per ora è un nulla di fatto. Il primo abbozzo di trattativa tra Inter e Barcellona è terminato con un rinvio, anche perché tra Moratti e Laporta le distanze sono ancora importanti. L'unico punto in comune tra i due, a quanto sembra, è la valutazione di Eto'o: 20 milioni di euro, cifra giusta per un attaccante che tra un anno si svincolerà gratuitamente. Ma sul cash ancora non ci siamo. Moratti sa di poter legittimamente chiedere almeno 70 milioni per lo svedese, anche alla luce del costo attuale del cartellino di Kakà, oggi meno decisivo di Ibra. Laporta però di spendere 50 milioni più Eto'o non ne vuol sapere. Né, a quanto pare, di inserire un'altra contropartita più gradita all'Inter, Xavi o Iniesta, per non parlare addirittura dell'inamovibile Messi. Difficile, stando così le cose, che i club possano venirsi incontro, anche perché la volontà di fondo non ci sarebbe. Laporta considera l'investimento per Ibrahimovic tutt'altro che necessario, tant'è vero che Beguiristain si sta muovendo sul fronte Forlan con decisione. E' Guardiola che spinge per il bomber di Malmoe, senza tuttavia il consenso della tifoseria catalana che preferisce lo stesso Forlan o David Villa per il nuovo attacco. O al massimo gradirebbe la conferma di Eto'o. Questa freddezza, unita al desiderio di Moratti di tenersi Ibra, non consentirà alla trattativa di decollare facilmente. In pratica, in poche parole, Laporta ha presentato un'offerta sapendo che la stessa sarebbe stata rifiutata. Una proposta indecente, insomma.

Con la trattativa tra Inter e Barça in stand-by, su Ibrahimovic sarebbero pronte a piombare Real Madrid e Chelsea, approfittando di questa fase di stallo. Raiola, saggiamente, non ha escluso alcuna ipotesi per il suo assistito, tenendo in gara le merengues e i Blues. Florentino Perez, che sul fronte Cristiano Ronaldo sta trovando parecchie difficoltà (il Manchester United pretenderebbe 100 milioni, troppi anche per il neo presidente blanco), potrebbe dirottare le sue attenzioni su Ibra, con la consapevolezza di avere in mano le carte per accontentare le richieste di Moratti e ripristinare i rapporti dopo il caso Mourinho. Oltre al cash, Perez potrebbe inserire nella trattativa uno tra Robben e Snejider, entrambi graditi in Corso Vittorio Emanuele. In particolare il trequartista risponde appieno alle caratteristiche del numero 10 cercato da Mou, e renderebbe non necessaria la corsa a Deco. Ma oltre a Snejider (o Robben) serviranno una cinquantina di milioni, meno dei 100 chiesti dai Red Devils per il Pallone d'Oro. Tra l'altro, l'olandese non porrebbe alcun veto al trasferimento in nerazzurro, a differenza di Eto'o che non ha nulla contro l'Inter ma vuole "punire" il suo club per il trattamento delle ultime settimane.

Abramovich, perso Kakà, non vuole certo defilarsi dalla corsa a Ibrahimovic e su indicazioni di Ancelotti (che Ibra lo sognava prima che nell'estate 2006 i nerazzurri glielo soffiarono da sotto il naso...) avrebbe in mente di presentare un'offerta a Moratti. Nella fattispecie, le carte da giocare sono di sicuro gradimento per Mourinho: Ricardo Carvalho e Deco, sui quali in Corso Vittorio Emanuele si sta lavorando a prescindere dall'operazione per lo svedese. Impacchettando i due e spedendoli a Milano con un assegno di 50 milioni, Abramovich potrebbe convincere Moratti a mettere Ibrahimovic sul primo aereo per Londra. Insomma, se il Barcellona (come sembra) non avesse intenzione di chiudere, gli squali intorno al capocannoniere della Serie A abbondano. E Moratti cercherà di ottimizzare al meglio un eventuale doloroso sacrificio.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 06 giugno 2009 alle 09:29
Autore: Fabio Costantino
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