Fumo, puro fumo, unicamente fumo. Prima Pep Guardiola su assist (e scusate se è poco) di Diego Armando Maradona, poi José Mourinho 'lanciato' da solo visti gli attacchi a Madrid prima dei suoi uomini e poi della stampa. I due allenatori più quotati al momento del mondo sono stati accostati alla panchina dell'Inter e continuano ad esserlo in queste ore: in Spagna non vedevano l'ora di scrivere di un ritorno dello Special One a Milano, qualcuno lo ha seguito anche in Italia riferendo queste voci che di concreto hanno praticamente nulla.

Discorso essenzialmente identico per Pep Guardiola, uno che con Moratti ha un rapporto molto bello ma che sta ancora riflettendo sul rinnovo col Barça e dunque non è minimamente accostabile ad altre società. Insomma, un po' di sani rumors che bisogna imparare a prendere come tali e lasciare lì nella penisola iberica o dovunque essi vengano partoriti.

Questo perché il progetto dell'Inter è fermamente incentrato su Claudio Ranieri. Il tecnico romano sta convincendo settimana dopo settimana sempre di più i vertici nerazzurri, tanto che se la stagione dovesse esser chiusa al meglio è verosimile che decidano di concedere al Tinkerman un'altra stagone sulla panchina dell'Inter. Manca ancora tanto tempo, è vero, ma il lavoro di Ranieri è apprezzato veramente tanto dal presidente Moratti in primis fino agli altri dirigenti di Corso Vittorio Emanuele. Serietà mista a elasticità, nessuna volontà di impuntarsi con singoli giocatori, una chance per tutti, un modulo che ha permesso di trovare la quadratura, il rilancio di Sneijder con attenzione e quel derby vinto che è stato la ciliegina sulla torta.

Eppure, adesso Moratti è pronto al segnale forte lasciando prendere a Claudio Ranieri sempre più poteri: il tecnico si è letteralmente innamorato in prima persona del mondo Inter e lo sta facendo trasparire quotidianamente, ha stretto un rapporto bellissimo con i suoi ragazzi per i quali vale una massima in comune. 'Dimostriamo che non siamo finiti', è il grido di battaglia. E cosa vorrà dire prendere più poteri? Dare parola sul mercato, anche. Se non fosse stato per il pressing di Ranieri, verosimilmente, ora ci troveremmo già a commentare foto di un Thiago Motta all'ombra della Tour Eiffel. E invece Sor Claudio ha mediato tra società e giocatore, lo ha fatto sentire importante perché è proprio così che lo reputa. E anche Moratti allora ha bloccato tutto con Leonardo, perché a quei termini economici l'Inter probabilmente ci avrebbe perduto. E non poco. Quindi, ora, fiducia assoluta a Ranieri in barba alle voci: dal mercato al campo, il condottiero è quello giusto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 28 gennaio 2012 alle 18:09
Autore: Fabrizio Romano
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