Difficilmente in questo campionato Roberto Mancini ha utilizzato la stessa formazione per due gare consecutive (eccezion fatta per la vittoria di Empoli e il successivo ko interno contro il Sassuolo), facendo di conseguenza affidamento sull'intera rosa a propria disposizione, e dando al contempo pochissime certezze all'avversario di turno nei giorni precedenti alla gara. In tanti ora mettono in dubbio tale gestione da parte del tecnico jesino, ma risulta difficile e azzardato immaginare come sarà il prosieguo della stagione sotto questo punto di vista: 'zoccolo duro' o rebus continuo di formazione e, soprattutto, modulo?
L'ASPETTO CHIAVE - Prevale la tesi della gestione degli uomini, rafforzata dal fatto che l'Inter dovrà giocare solamente in campionato (competizione che, indipendentemente dal risultato della semifinale di ritorno contro la Juventus, non porterà un numero significativo di appuntamenti) e, soprattutto, dal numeroso gruppo a disposizione del Mancio. Tanti interpreti pronti in ogni reparto, seppur manchi un vero e proprio regista a centrocampo. Difficile quindi pensare a un 'undici' titolare, proprio per le poche gare che la squadra giocherà da questo momento fino a fine stagione. L'aspetto fondamentale resta pertanto il modulo, e forse l'allenatore di Jesi dovrà cercare di insistere su un'unica opzione tattica, e al momento il 4-3-3 resta quella più utilizzata e di maggior affidamento.
'MODULO PROGETTO' IN STAND-BY - Dal momento del suo ritorno in nerazzurro, il 4-2-3-1 è stato l'obiettivo finale del tecnico interista, il quale ha cercato di lavorare in questa direzione in modo graduale e continuo, ma il compito si è poi rivelato più complicato del previsto. In questa stagione non sono infatti quasi mai mancate le difficoltà quando l'Inter si è presentata con questo assetto, e le gare contro Lazio e Milan rappresentano il riassunto di questo (complicato) processo. Il tempo degli esperimenti è quindi finito (terzo posto obiettivo di vitale importanza), e l'affidarsi al 4-3-3 in modo costante può contribuire alla crescita della squadra in questa seconda parte di stagione, senza dimenticare ovviamente che lo stesso potrebbe mutare a gara in corso a seconda di risultati e avversario.
ATTACCO - Come detto, giusto e logico cambiare qualche interprete (tanti gli effettivi di valore, soprattutto in attacco), ma inutile nascondere che una squadra-base porterebbe dei vantaggi di cui forse, almeno per il momento, l'Inter non gode. Ipotizzando quindi uno schieramento titolare, basandosi ovviamente su parametri non solo di potenziale, bensì tattici e di importanza nell'economia della fase difensiva e offensiva, si nota che Stevan Jovetic rischierebbe il posto, in favore di Eder e Ivan Perisic. Il primo abile tanto in fase realizzativa quanto in quella di non possesso, il secondo soprattutto in fase di ripiegamento. Un compito che sovente lo ha portato a essere poco lucido negli ultimi metri, sia in caso di conclusione in porta che di cross in mezzo all'area di rigore. JoJo potrebbe però insidiare in alcune circostanze a Mauro Icardi la maglia da titolare, e alcune scelte dell'allenatore lo testimoniano. Talvolta infatti il 'falso nove' potrebbe essere preferito alla punta centrale, soprattutto nelle gare in cui l'avversario risulta maggiormente predisposto al palleggio e in grado di imporsi a livello di gioco (vedi la trasferta di Napoli in Serie A, con l'Inter che ha offerto il meglio di sé proprio con l'uscita di Maurito). Non vanno ovviamente dimenticati Adem Ljajic (grande protagonista in questa stagione) e Rodrigo Palacio (risorsa preziosa, ma meglio a match in corso piuttosto che dall'inizio. Stesso discorso per Jonathan Biabiany).
CENTROCAMPO - Soluzione rischiosa la coppia Gary Medel-Felipe Melo (il brasiliano si fa sicuramente preferire dal punto di vista tecnico), e in una mediana 'a tre' solo uno troverebbe spazio al fianco di Marcelo Brozovic (fondamentale per caratteristiche) e Geoffrey Kondogbia, che solo giocando troverebbe fiducia e prestazioni. Il mercato invernale non ha portato alcun volto nuovo, pertanto Assane Gnoukouri sarà la prima alternativa in questa seconda parte di stagione.
DIFESA - João Miranda e Jeison Murillo coppia centrale titolare e senza discussioni, la bagarre ha sempre riguardato gli out esterni. A intermittenza, infatti, tutti i terzini sono rimasti fuori, con il minutaggio (tra campionato e Coppa Italia) all'incirca simile per i quattro in rosa (escludendo l'adattato Juan Jesus): 1227 minuti per Alex Talles, 998 per Yuto Nagatomo, 930 per Davide Santon e 842 per Danilo D'Ambrosio. Dati in parte non veritieri su quella che potrebbe essere la scelta migliore, soprattutto a destra. A sinistra, infatti, l'ex Galatasaray corrisponde all'identikit migliore, con una qualità di cross e di corsa palla al piede importante, mentre dalla parte opposta il 33 nerazzurro appare come l'uomo di maggior affidamento, soprattutto per una capacità difensiva che giapponese e Bambino non possiedono.
FORMAZIONE-TIPO (4-3-3): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio, 25 Miranda, 24 Murillo, 12 Telles; 77 Brozovic, 17 Medel, 7 Kondogbia; 23 Eder, 9 Icardi (C), 44 Perisic.
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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