Che ne sarà del calcio in questo funestato 2020? E' il tema che domani, Gabriel Gravina, presidente della Figc, discuterà lungamente in conference call con le federazioni nazionali, l’Eca in rappresentanza dei club, l’European Leagues portavoce delle varie leghe e la FifPro per i calciatori. "L'ultima parte della stagione di Serie A 2020 splamata in due anni? Noi non ammazziamo il campionato, stiamo cercando di stare con i piedi per terra capendo l'emergenza - dice il numero uno del calcio italiano a Sportitalia -. C'è una grande esigenza, ovvero che il campionato italiano arrivi a una sua definizione; chiaro che la deadline sia il 30 giugno. Andare oltre questa scadenza non è impossibile, ma è complicato: se ci sarà un'intesa a livello europeo, di cui parleremo domani con tutte le federazioni, non è escluso che si possa fare". 

La crisi economica del calcio ai tempi del Covid-19. 
"Il calcio, dopo questa emergenza, entrerà in grande crisi. La mia preoccupazione più grande è che dovremo raccogliere delle macerie, ecco perché abbiamo lanciato due messaggi. Il primo al nostro mondo, per dimostrare di essere autosostenibili e solidali, e poi al nostro governo". 

L'Europeo slitta nel 2021?
"Probabile, è la soluzione più giusta". 

Questa pandemia sta mietendo vittime, la Figc ha un piano A e sui contratti e sulle date? Avete preparato una strategia collettiva sull'Europeo?
"Domani ci confrenteremo, ma già nel Congresso di Amsterdam del 2-3 marzo ne abbiamo parlato. C'è un orientamento deciso: c'è un nemico subdolo che dobbiamo sconfiggere rapidamente non per lo sport ma per la saluta pubblica. Il piano A è quello: il campionato di calcio deve trovare una sua definizione. L'unica certezza è questa, il completamento dei tornei. I playoff e i playout sono una mia proposta, nel caso in cui non dovesse esserci tempo. Non a caso anche la Uefa ci sta pensando, e spero possa essere presa in considerazione anche in futuro. La terza ipotesi è il congelamento della classifica che creerebbe tensioni; la quarta la cito per esorcizzarla: non assegnare il titolo. Ma non è solo quello, perché poi dovremmo comunicare alla Uefa la squadra che giocheranno la Champions e l'Europa League. Io mi auguro che tutto si decida in campo, anche perché vorrebbe dire che abbiamo sconfitto il virus che sta facendo tremare il mondo. Serie A a 22 squadre? Idea che escludo, avvieremmo delle tensioni che non mi va di affrontare". 

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Sezione: Focus / Data: Lun 16 marzo 2020 alle 23:26
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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