"Credo che Suning stia approfittando di questa cosa del FairPlay per non spendere". Questo il pensiero senza filtri di Luisito Suarez nel commentare le situazioni di mercato legate alla sua amata Inter. L'ex centrocampista della squadra che ha dominato in lungo e in largo negli anni '60 sotto la guida di Helenio Herrera, non teme di esprimere il suo giudizio e analizzare i problemi della Beneamata, senza far mancare però i suoi consigli.

Luisito, per il mercato invernale si dovrà operare con budget zero. La nuova proprietà prometteva grandi investimenti, eppure ancora non sono arrivati. Lei che idea si è fatto?
“E’ una cosa strana, perché loro continuano a dire che hanno tanti soldi ma poi vedo che rimangono incastrati col FFP, anche se ho notato che molti club non lo rispettano: pagano milioni e milioni di euro per grandi campagne acquisti e non vengono puniti in alcun modo. Credo che Suning stia approfittando di questa cosa del Fair Play per non spendere. E’ un peccato, perché questa squadra con l’innesto giusto potrebbe diventare molto forte”.

Quale sarebbe l’acquisto che potrebbe fare la differenza?
“E’ da tempo che ripeto che all’Inter manca un giocatore a metà campo che abbia qualità e personalità, che comandi il gioco. E poi servirebbe qualcuno che dia una mano ad Icardi, sia che giochi sull’ala o più accentrato, gli dia supporto. Non dobbiamo dipendere solo da un giocatore, perché poi diventa pericoloso”.

I nomi di Pastore, Deulofeu, Mkhitaryan e Ramires la convincono?
“Pastore se sta bene è un ottimo giocatore. Segna poco, però potrebbe, dal centrocampo in su, dare un apporto importante”.

E per la mediana serve qualcuno di sostanza, come si va ripetendo da giugno?
“Non si possono prendere sempre giocatori di quantità, in mezzo al campo ci sono i calciatori che toccano più palloni di tutti e devi posizionare uno che sappia cosa fare col pallone tra i piedi. Altrimenti è inutile, perché il gioco perde di fluidità, con tutti i passaggini fini a se stessi”.

Borja Valero davanti alla difesa non basta?
“Borja Valero non è un regista. Non ha mai coperto quel ruolo: ha sempre fatto la mezz’ala o ha coperto zone di campo più avanzate, ma davanti alla difesa non ha quel tipo di gioco che dico io. Come non lo possono fare Gagliardini o Vecino, checché ne dicano. Nemmeno Joao Mario e Brozovic, serve qualcuno che sia regista naturale”.

Eppure si sono susseguiti diversi giocatori in quella posizione:  Banega, Kondogbia…
“Ma sì, prendono quarantasei giocatori tutti simili ma nessuno che sappia fare come si deve quel lavoro lì. Voglio dire, volete giocare con calciatori che hanno quelle caratteristiche? Va bene, però arrangiatevi dopo se ci sono dei problemi”.

Insomma, servirebbe un ‘architetto’ alla Luisito Suarez.
“Certo, anche un po’ meno bravo di me. Però il giocatore che serve all’Inter ha quelle caratteristiche lì".

Se la linea societaria dovesse essere questa anche per la finestra di mercato estiva, l’Inter potrebbe essere costretta a delle cessioni eccellenti. Lei chi sacrificherebbe?
“I profili da sacrificare dipendono dalle scelte dell’allenatore che li vede tutti i giorni e sa di chi potrebbe fare a meno. Però se guardiamo il centrocampo dell’Inter, notiamo davvero la somiglianza di qualità in tutti i giocatori di cui dispone ora il tecnico toscano: si dovrebbe cedere qualcuno di questi per andare a comprare giocatori realmente diversi da quelli che già si hanno. Poi, non credo si possa parlare di “cessioni eccellenti”, semmai ‘buone’. L’idea è quella di vendere anche più di un giocatore per arrivare a prenderne uno che sia veramente eccellente e ti porti a cambiare in meglio la squadra. Lo step da fare per diventare prima ottimi, e poi grandi, secondo me è questo. Meno giocatori in rosa ma con un livello assoluto più alto”.

L’Inter sta effettivamente vivendo una crisi?
“Non una vera e propria crisi, possiamo etichettarla come ‘mini crisi’. Speriamo che passi presto, penso sia ora di tornare alla vittoria perché rischiamo di allontanarci pericolosamente dalle posizioni della classifica che contano”.

Con la Fiorentina può essere uno snodo cruciale quindi per la stagione dei nerazzurri?
“Sì, dobbiamo ottenere i tre punti, perché gli altri vanno molto forte e sono pericolosi”.

In chiusura, un suo pensiero riguardo la cerimonia per l’intitolazione dei giardini di Axum ad Helenio Herrera, durante la quale non sono mancate polemiche.
“Questo capita sempre quando si fa qualcosa, specialmente nel mondo del calcio. C’è sempre qualcuno che pretende di avere quello che viene concesso ad altri. Herrera meritava sicuramente questo elogio da parte del Comune di Milano, ha fatto moltissimo per lo sport e per la città, ma al contempo credo che anche Nereo Rocco abbia il diritto di avere nella toponomastica della città un riconoscimento. E’ giusto soddisfare le richieste dei tifosi rossoneri in questo caso. Al posto di litigare, che non porta mai a nulla di produttivo, si deve cercare di costruire”.

Sezione: Esclusive / Data: Mer 03 gennaio 2018 alle 15:35
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilMaCap
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