Fata benedetta e strega maledetta insieme. Ci eravamo lasciati una settimana fa con un secco tre a zero subito a San Siro contro la Roma e il presagio che la sosta per le nazionali avrebbe potuto celare una doppia personalità di infermiera curatrice (delle ferite subite sul campo dai giallorossi) ma anche di fattucchiera spietata (nelle critiche che lo scivolone interno avrebbe potuto sottolineare).

Principalmente, la sosta sarebbe dovuta servire a Walter Mazzarri per studiare soluzioni tattiche alternative, incentrate sulla figura di Diego Milito principalmente, ma adattabili alle caratteristiche di Mauro Icardi e Ishak Belfodil. La prima punta, il centravanti d’area, colui che, nella squadra che ha confezionato più cross di tutta la Serie A, è mancato tremendamente in queste prime sette giornate di campionato. Rodrigo Palacio, da vero top player quale è, ha saputo adattarsi al meglio nel ruolo di trascinatore, ma il salto di qualità della squadra è arrivato, di partita in partita, con l’inserimento di un bomber al fianco del trenza.

La sorte, tuttavia, ha portato in dono all’allenatore nerazzurro due veline inaspettate. E se la prima, la convocazione nella Seleccion Argentina di Mauro Icardi, avrebbe potuto essere digerita con la leggera consapevolezza di aver contribuito alla convocazione del talento classe ’93, la seconda, con impresso il marchio indelebile dello staff medico nerazzurro e recante in dote l’infortunio muscolare di Diego Milito, ha lasciato pesantemente il segno nei progetti settimanali e futuribili del tecnico toscano.

Con il principe a disposizione Mazzarri aveva iniziato a lavorare, dal punto di vista difensivo ad un nuovo assetto tattico, un 3-5-2 con due attaccanti di ruolo, in grado di garantire allo stesso tempo l’equilibrio difensivo mostrato finora in campionato, abbinato ad una profondità ed una presenza fisica in area di rigore capace di fornire un punto di riferimento in fase di costruzione.

Milito, ovviamente, ma anche Icardi e Belfodil. Maurito con la nazionale Argentina troverà fiducia nei propri mezzi e la conferma di essere pronto per un palcoscenico importante. Soprattutto l’attaccante franco-algerino, tuttavia, fisicamente sarebbe il più adatto a ricoprire quel ruolo per disponibilità al sacrificio, prestanza atletica e coinvolgimento dei compagni, ma nell’amichevole contro il Locarno, conclusasi oggi con una vittoria per 3-0, Belfodil ha dimostrato ancora tanti difetti di condizione.

La sfida con la Roma ha aperto gli occhi dell’allenatore nerazzurro, conscio del fatto che il potenziale offensivo a propria disposizione risulta fin troppo limitato da un 3-5-1-1 solido ed equilibrato, ma fin troppo limitato nelle scelte in fase di ripartenza e costruzione. Un calendario sulla carta in discesa è pronto ad accogliere un’Inter con un volto diverso, una squadra rinnovata, una squadra, quindi, pronta per una doppia punta...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 13 ottobre 2013 alle 00:01
Autore: Emanuele Tramacere / Twitter: @tramacema
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