In&Out. E’ la filosofia di Erik Thohir, il principio fondamentale, il paradigma intoccabile per provare a risanare le casse nerazzurre nell’ambito di un difficile processo di ricostruzione e bonifica dei conti della società. “Arriva qualcuno solo se se ne va qualcuno”, un ragionamento semplice, quasi da bottega, il massimo in questi tempi di crisi, ma c’è un però. Non si può guardare solo all’immediato e i tifosi dell’Inter l’hanno già pagato sulla loro pelle.

L’anno scorso infatti non è che gli uomini mercato non ebbero budget ma lo spesero male. L’operazione Livaja-Schelotto sanguina ancora, senza parlare di Rocchi e Kuzmanovic. Kovacic invece merita un discorso diverso, ha grande talento, grandissimo futuro, ma vista la situazione dell’Inter io avrei puntato tutto su Paulinho, non l’avrei lasciato andare al Tottenham. Magari anche solo l’arrivo del brasiliano, un giocatore fatto e finito, con già grande esperienza internazionale, meglio se accompagnato anche dall’acquisto di un attaccante di un certo peso, avrebbe potuto cambiare la storia della passata stagione e magari anche di questa. Paulinho, con la sua abilità negli inserimenti, penso che sarebbe stato perfetto per il gioco di Mazzarri, un Hamsik brasiliano, per dare ancora più pericolosità alla squadra.

Un attaccante non da outlet di fine carriera avrebbe invece dato una mano al povero Stramaccioni e probabilmente anche a Mazzarri a sopperire alle assenze di Milito. Ha ragione quindi Thohir a definire insidioso il mercato di gennaio, spesso non si rivela utile, ma non sempre. L’anno di Leonardo, con gli innesti di Pazzini, Ranocchia e Nagatomo (con Kharja) si diede una bella scintilla di energia positiva a tutta la squadra. Limitandosi all’In&Out sicuramente non si peggiorano nell’immediato i conti, magari si migliorano riuscendo anche a strappare qualche minima plusvalenza (non credo però che si possa sacrificare un giocatore del calibro di Guarin seppur discontinuo) ma si perdono sicuramente i denari della Champions, senza contare il prestigio sempre più calante del Biscione che si ritroverebbe fuori dall’Europa che conta per la terza stagione consecutiva.

Il terzo posto forse è un miraggio, però con i ritorni di Icardi e Milito - si spera - insieme a 3 acquisti mirati, come chiede Mazzarri, non sembrerebbe più così lontano. Servono assolutamente un centrocampista completo, in grado di costruire e difendere, inserirsi e coprire, con una discreta corsa, un esterno sinistro al posto del deludente Pereira e un attaccante come Lavezzi che possa dare qualcosa di più di Belfodil, che ha bisogno di giocare e continuare a crescere, come ha fatto capire anche lui. Bisogna provare subito a rinforzare la squadra (cercando possibilmente dei prestiti onerosi, dilazionando i pagamenti, inventandosi qualcosa) ma non impoverirla ed è meglio farlo a gennaio che a giugno, si guadagnano 6 mesi e magari gli investimenti fatti possono essere ripagati da un grande girone di ritorno. L’Out può aspettare qualche mese, l’In forse no, la finale di Champions del 2016 adesso sembra proprio qualcosa di inarrivabile e non manca poi così tanto tempo. Auguri a tutti.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 dicembre 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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