Il timbro del Pazzo anche in azzurro: Giampaolo Pazzini prosegue nel suo 2011 straordinario, e dopo gli 11 gol in 17 partite segnati con la maglia dell’Inter, mette il suo sigillo sulla qualificazione dell’Italia agli Europei 2012 in Polonia e Ucraina. Partito dalla panchina, l’attaccante di Pescia, acclamatissimo dal pubblico di Firenze dove ha lasciato comunque un ottimo ricordo nonostante il divorzio non proprio rose e fiori, agevolato da un bell’assist di Marchisio, sbuca tra due difensori sloveni e mette la palla alle spalle di Handanovic. Tutto questo a sei minuti dalla fine; è il gol che vale l’accesso alla fase finale della kermesse continentale, soprattutto è l’ennesimo gol pesante messo a segno dal Pazzo, che questa volta fa gioire tutta Italia, non solo il popolo interista.

Ma il gol di Pazzini è pesante, a voler vedere bene, per altri motivi: la rete di ieri al Franchi vale infatti come un doppio messaggio rivolto ai suoi due tecnici: in primo luogo, a Cesare Prandelli, il ct azzurro che lo ebbe alle sue dipendenze già in viola, prima del passaggio alla Sampdoria e della conseguente esplosione dell’attaccante, che una volta sbarcato in blucerchiato diede libero sfogo alla sua fame di gol dopo tante, troppe esclusioni dall’undici titolare nel club gigliato. La storia ha rischiato di ripetersi anche in Nazionale, con Prandelli che ha preferito insistere sul tandem Rossi-Cassano, apparsi ieri piuttosto grigi, soprattutto l’attaccante del Villareal che per tutta la partita non ha fatto altro che litigare con lo specchio della porta. L’ingresso di Pazzini al posto dell’attaccante del Milan è valso, come ammesso anche da Giorgio Chiellini, la svolta di una partita effettivamente poco gradevole, e il suo gol è il sigillo su un girone di qualificazione condotto comunque in maniera maestosa. Pazzini timbra il passaporto per l’Europa, perché quindi non dargli i comandi dell’attacco nella kermesse europea?

Quella rete, inoltre, suona anche come un messaggio per Gian Piero Gasperini, suo tecnico all’Inter. Quasi a voler legittimare l’attestato di stima di Massimo Moratti di qualche giorno fa, il Pazzo ha voluto ribadire che ogni qual volta che c’è da mettere la palla dentro, lui risponde presente. Ovvio che adesso all’Inter, con gli arrivi di gente come Forlan e Zarate e un Milito che sta ritornando ai livelli ottimali di due stagioni fa, ci sarà da sgomitare un bel po’, come è anche vero che l’esclusione forzata del Cacha, come già è stato scritto, può valere per lui un’occasione d’oro in Champions League. Ma comunque, Pazzini c’è, è la sua fame di gol, di gol d’oro come dimostrato ieri, non può certo essere sottovalutata.
 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 07 settembre 2011 alle 09:55
Autore: Christian Liotta
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