E' fatta, l'Inter giocherà il turno degli ottavi di finale di Champions League contro il mastodontico Chelsea di Carletto Ancelotti. Già, proprio il tecnico che ha portato il Milan verso successi importanti ora tornerà in Italia, nel suo San Siro, dove però non si troverà il popolo rossonero ad acclamarlo, bensì quello nerazzurro a "odiarlo". E noi tifosi dell'Inter, ma tutti gli appassionati del gioco del calcio, non solo assisteremo a due sfide bellissime ed affascinanti sul campo, ma anche allo splendido duello verbale che potrebbe rinnovarsi tra Josè Mourinho ed Ancelotti, due tecnici che per l'intera durata dello scorso anno ma anche con qualche strascico fino ad ottobre si sono beccati a vicenda, con lo Special One a fare da provocatore e Carletto a controbattere, tanto poi da essere quasi costretto qualche mese fa a porre fine al dibattito elogiando Josè da Setubàl. Così, nella sfida di grande prestigio tra queste due splendide realtà calcistiche ci sarà anche l'affronto tattico-tecnico tra Mourinho ed Ancelotti, con una grande emozione che però colpirà entrambi gli allenatori.

Già, perchè Carlo Ancelotti tornerà trionfale in Italia, paese che ha lasciato quest'estate per tentare l'avventura inglese, e probabilmente anche il rientro al 'Meazza' lo colpirà non poco, e lui non è un tipo che i sentimenti li tiene per sè. Dall'altra parte, l'uomo totalmente diverso, quel Josè Mourinho che tornerà in quella Gran Bretagna dove si autoproclamò Special One e dove in tre anni costruì una squadra fortissima dal nulla, con elementi che ancora oggi fanno la forza del Chelsea, e dove portò a casa due Premier (che mancava ai Blues da 50 anni...), due Coppe di Lega Inglese, una Community Shield ed una Coppa d'Inghilterra. Insomma, un bottino clamoroso che ancora oggi gli garantisce l'amore e l'affetto più totale dai tifosi di Stamford Bridge, il suo fortino preferito dove ancora viene ricordato come una vera e propria divinità. Il suo ritorno nella tana del Chelsea sarà forse ancor più emozionante di quello di Carletto a San Siro, perchè toccherà con mano il passaggio del tempo nella realtà da lui plasmata, ma difficilmente Josè lascerà anche minimamente trasparire le sue sensazioni, uomo di ferro com'è.

Incroci negli incroci, emozioni nelle emozioni, stadi che riaccolgono i propri beniamini e tifosi che riabbracciano chi ha portato in alto la propria squadra, ma anche giocatori come Lampard che sono stati vicinissimi a passare dall'altra parte della barricata senza poi concludere nulla, un'altra storia che si intreccia in questo match: Inter-Chelsea sarà sicuramente una doppia sfida indimenticabile, speriamo a favore dei nostri amati colori nerazzurri, ed ovviamente sarà difficile, molto difficile. Ma proprio in queste occasioni così speciali, così particolari, così nostalgiche, il genio indiscutibile di Josè Mourinho potrebbe dare un tocco in più. Non mi è difficile immaginare l'espressione seria e concentrata che metterà in scena Mou quando tornerà nel suo Stamford, ma sono pronto a scommettere che gli scapperà un sorriso: sarà un sorriso benevolo, perchè tornare sul luogo dove hai vinto quasi tutto non capita tutti i giorni ed è sempre particolare, ma sarà anche un sorriso di sfida: Josè non si è mai posto fronzoli, vorrà vincere quella partita forse anche più di qualsiasi altra, non certo per dare un dispiacere alla gente che ancora lo ama ma forse per dimostrare anche a Roman Abramovich che a Josè Mourinho deve ancora tanto. Perchè se oggi i vari Lampard, Drogba, Terry, Cech, Essien ed altri ancora formano la base di questo Chelsea formidabile, una grande parte del merito va anche al volpone di Setùbal, che si ritroverà di fronte al secondo esame inglese consecutivo, dopo la sconfitta contro il Manchester dello scorso anno, terzo consecutivo per l'Inter che l'anno ancora prima con Mancini fu eliminata dal Liverpool: adesso è tempo di superare le paure, di mettere a silenzio per una volta tutti gli inglesi e di superare l'ostacolo che all'apparenza può davvero spaventare.

Tocca a Josè caricare i ragazzi, toccherà al cuore nerazzurro affrontare con rabbia e grinta questo Chelsea: ma tempo per le chiacchere ce n'è e ce ne sarà, fino a febbraio si scriveranno fiumi di parole su questa sfida così particolare, ma una cosa è certa: per due notti non solo noi tifosi, ma anche Josè Mourinho e Carlo Ancelotti vivranno di emozioni particolari, forse condite da qualche 'frecciatina' verbale. Ed in questi casi non rimane che dire, vinca il migliore. O meglio, il più special...

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 dicembre 2009 alle 15:26
Autore: Fabrizio Romano
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