Dopo una lunghissima attesa, 556 giorni per la precisione, i tifosi interisti sono tornati a popolare il tempio laico di San Siro. Ieri, per la sfida al Genoa, erano poco più di 27mila che, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, erano "muniti di green pass, distanziati (più o meno), seduti a scacchiera (a parte la curva) e con mascherina (qualcuna di troppo abbassata) si sono goduti la prima dopo un decennio con lo scudetto sul petto".

Una partita che è diventata una festa (nessuna contestazione sugli spalti per Zhang), ma anche l’occasione per onorare i simboli della Beneamata come Giacinto Facchetti a Lele Oriali. Ad esempio, l’ex mediano, “sollevato dall’incarico” di First Team Technical Manager venerdì sera con un comunicato freddo e scarno, ha ricevuto un coro dalla Curva Nord, con tanto di applauso del resto dello stadio: "Chi l’Inter ha sempre onorato da noi verrà eternamente osannato. Grazie Oriali", il testo del messaggio. Più tardi ne è comparso anche per il leggendario numero 3: "Facchetti non si tocca", dopo che sui social sono rimbalzate le foto del centro di Interello, dedicato all’eterno capitano, con la gigantografia del “Cipe” temporaneamente tolta nell’ambito di alcuni lavori di aggiornamento del vecchio logo.

 
Sezione: Copertina / Data: Dom 22 agosto 2021 alle 08:30
Autore: Mattia Zangari
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