Siamo sempre alle solite, ogni estate l'Inter e i suoi tifosi si trovano loro malgrado a combattere contro le voci di mercato che vogliono i campioni più affermati trasferirsi altrove. La scorsa estate toccò a Ibrahimovic e Maicon, e tutti sappiamo com'è andata a finire. Oggi, oltre al 'veterano' brasiliano, il più accreditato a essere sacrificato sull'altare del Fair Play Finanziario, spicca anche il nome regale di Diego Milito, punta acuminata della freccia nerazzurra, che nella stagione appena conclusa non ha fatto prigionieri su tutti i fronti. Il Principe è un idolo per la tifoseria dell'Inter, gli sono bastati pochi mesi per conquistare il cuore dei suoi nuovi ammiratori. Non solo sul campo, ma anche fuori: il suo carattere low profile e generoso gli ha permesso di superare rapidamente Ibrahimovic nella gerarchia degli interisti. Poi, il terreno di gioco e i suoi 30 gol hanno fatto il resto.
Oggi ci troviamo a temere per un suo addio. Mi viene difficile credere che sia lui a spingere per andare al Real Madrid da Mourinho. In Italia si è sempre trovato bene (meglio che in Spagna, a dirla tutta), l'Inter per lui è stata un'esperienza sytraordinaria, la prima ad alto livello. In pratica, dopo anni di gavetta e magre soddisfazioni (se non caterve di gol), finalmente al primo grande salto ha portato a casa tutto ciò per cui ha gareggiato. Cosa avrebbe potuto chiedere di più, il buon Principe? Lui ha fatto la sua onestissima parte, segnando a raffica soprattutto nei momenti più importanti. Inutile nasconderlo che i tre titoli portano la sua preziosa firma. Ecco, al di là di quella infelice uscita dopo la vittoria dell Champions ("Non so se resto, ho altre offerte"), presto reindirizzata verso lidi più sereni ("All'Inter sto bene"), Milito non ha mai fatto capire di volersene andare. E allora perché preoccuparsi?
Semplicemente per il fatto che il suo agente, l'esperto Fernando Hidalgo, fiutato l'affare adesso chiede alla società di quantificare la sua gratitudine nei confronti dell'argentino. In altre parole, un aumento dell'ingaggio, che definire sostanzioso sarebbe ridutttivo. In pratica, se le voci che circolano sono veritiere, Hidalgo vorrebbe per Milito il prolungamento fino al 2013 a circa 6 milioni a stagione, decisamente più dei 3,5 che percepirebbe fino al 2012. Richiesta fuori mercato, soprattutto in tempi in cui la società ha bisogno di ridurre le spese. Non sarò di certo io a negare che Milito meriti un premio, anche un ritocchino rientrerebbe nei confini del buon senso. Ha fatto grandi cose, quindi un premio gli spetterebbe anche. Ma la cifra richiesta dall'agente è spropositata ma, soprattutto, immotivata.
Parto da questo presupposto: l'Inter ha investito diversi milioni di euro per convincere il Genoa a cedere la sua punta di diamante. Per quale motivo? Per piazzarlo al fianco di Ibrahimovic e ottimizzare l'enorme mole di lavoro creativo dello svedese, al quale l'anno prima era mancato un puntero di riferimento. Poi Ibra se n'è andato, e al fianco di Milito è stato posizionato Eto'o. Poco male, il sacrificio del camerunense ha permesso al Principe di onorare la sua vena realizzativa, toccando quota 30 reti al termine della stagione. Eccezionale. Ma l'argentino è stato ingaggiato proprio per fare gol, non per coprire a centrocampo. E i 3,5 milioni a stagione promessi dall'Inter erano finalizzati a questo. Ecco, parlando in modo asettico, direi che l'argentino ha rispettato il contratto, facendo quello per cui viene pagato. Oggi Hidalgo chiede molto di più perché il suo assistito ha svolto egregiamente il proprio lavoro? Non scherziamo nemmeno. E' come se un impiegato alla fine dell'anno andasse dal proprio datore di lavoro e chiedesse uno stipendio più alto perché la sua azienda ha ottenuto profitti superiori alle aspettative. Un bonus ci può stare, pretese non di sicuro.
Nulla contro Milito, ci mancherebbe. Mi infastidisce questo atteggiamento poco corretto nei confronti di chi ti ha concesso una grossa opportunità per la tua carriera, offrendoti anche il miglior contratto mai avuto. So bene che tutto nasce da Hidalgo, che svolge il proprio lavoro cercando di ottenere il massimo per i propri giocatori e anche per sé stesso, ma un pizzico di gratitudine è giusto attendersela ambo i lati. La scorsa estate, dopo l'arrivo all'Inter, non credo che l'agente argentino fosse scontento del contratto appena firmato. Quindi perché chiedere di più, se Milito ha fatto bene, oltre le più rosee aspettative? Se tutti facessero così, 'minacciando' di andare in altre squadre dove lo stipendio è migliore solo per i grandi risultati ottenuti dall'Inter, ogni elemento della rosa si sentirebbe in diritto di battere cassa, perché tutti hanno contribuito al triplete. Mi chiedo: e se Milito avesse segnato appena 10 gol in tutta la stagione e l'Inter non avesse portato a casa neanche un titolo, Hidalgo si sarebbe presentato da Moratti chiedendo una riduzione dell'ingaggio per le scarse prestazioni del suo assistito? Fatico a pensare che sarebbe andata così.
Ci vuole coerenza in certe situazioni, se il calcio diventa una corsa all'oro ogni altro aspetto più umanamente apprezzabile va a farsi benedire. Milito è un fenomeno del gol, è un giocatore dell'Inter e così rimarrà. Alla fine otterrà anche il riconoscimento economico che si è guadagnato, ma non più del dovuto. Inoltre, se posso permettermi, darei un consiglio a Hidalgo (anche se so che non ne ha bisogno): visto che in ballo c'è ancora la situazione Burdisso, con la Roma che ha pochi spiccioli per riscattarlo e lui che si è sbilanciato già sulla permanenza in giallorosso del difensore, forse l'altro lato della corda (quello legato a Milito) non andrebbe tirato troppo, in funzione dei buoni rapporti di vicinato. Alla fine, a tenere il coltello dalla parte del manico è sempre il club nerazzurro, forte di contratti inattaccabili. Trovare accordi equilibrati, dunque, sarebbe la migliore delle soluzioni.
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