Forse, causa clima pasquale colmo di serenità e buoni propositi, è passato sotto traccia un episodio che andrebbe perlomeno rivalutato. L’atteggiamento di Massimo Cellino, presidente del Cagliari, in occasione del match di Trieste tra i sardi e l’Inter. Storicamente il numero uno sardo non è che brilli per etica e savoir faire, anzi. Viene considerato uno dei presidenti meno ‘saggi’ del nostro calcio, pur costruendo ogni anno una formazione degna del massimo campionato. La competenza non si discute, i comportamenti però sì. In occasione dell’espulsione di Pinilla arrivata immediatamente dopo il suo gol, che tanto ha fatto discutere in sede di moviola post-partita, il signor Cellino, presente in tribuna, si è lasciato andare a un eloquente ‘sapete solo rubare’, seguito poi da un altrettanto palese ‘Ladri!’ all’indirizzo della dirigenza interista in tribuna al ‘Rocco’.

Come un qualsiasi tifoso in escandescenza, insomma, dimenticando il suo ruolo istituzionale e il fatto che rappresenti una società seria. Può capitare di dover sfogare rabbia o frustrazione, soprattutto a chi tiene molto ai propri colori, ma c’è modo e modo. Però il vero problema è l’infondatezza di cotanta reazione, come la moviola ha dimostrato. Pinilla è stato espulso non per colpa di Guida, arbitro di Cagliari-Inter, bensì per una sua esultanza oltre i limiti del regolamento. Regolamento che non tutti, evidentemente, conoscono visto che ancora si chiedono il perché di quella sentenza. Non basta togliersi la maglia per essere ammoniti, anche arrampicarsi alla rete di protezione tra tribune e rettangolo di gioco è passivo di cartellino giallo. E Pinilla lo ha fatto. Punto. Poi, si può discutere o meno sulla bontà di tale regolamento, così come sull’espulsione del portiere accompagnata da un rigore per fallo da ultimo uomo (è acccaduto a Julio Cesar contro il Genoa, per esempio).

Regole crudeli, ma attualmente in vigore. Nessuna ragione dunque per protestare, da parte del Cagliari e di Cellino. Guida ha applicato il regolamento alla lettera, la sua colpa in tal caso è eccesso di zelo. A questo va aggiunto che se Pinilla, nel primo tempo, avesse ricevuto un rosso meritato per lo spintone a Stankovic con palla lontana, forse la storia della partita sarebbe cambiata. Nella fattispecie, l’arbitro si è limitato ad ammonire il cileno, quando il regolamento ‘invita’ al cartellino rosso. Perché o si fa finta di nulla, o si espelle, il giallo non è né carne né pesce. Nessuno della dirigenza nerazzurra, però, si è rivolto a Cellino dandogli del ‘ladro’, con tutti i presupposti per farlo. Questione di stile, indubbiamente. E soprassediamo anche sui due gol sardi, che per una questione di centimetri andavano annullati (sull’1-0 il corner di Cossu è battuto da posizione irregolare; sul 2-0 Pinilla è leggermente in offside).

All’Inter hanno preferito, tutti, commentare la prestazione della squadra piuttosto che fossilizzarsi sull’arbitraggio. Quindi, Massimo Cellino non ha fatto una gran bella figura, ma conoscendo il personaggio non è certo la prima volta. La speranza è che, il giorno dopo, resosi conto di un comportamento censurabile, si sia un po’ vergognato. Ma non mettiamoci la mano sul fuoco…

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mar 10 aprile 2012 alle 12:00
Autore: Fabio Costantino
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