Lunga intervista della Gazzetta dello Sport a Giacomo Raspadori, che parla delle aspettative sue e del Napoli in questa stagione finora trionfale.

Sincero: Spalletti è più rigoroso dei suoi prof universitari?
"Ehm, sì. Non dà il 30 facile. Ma neanch’io mi do il 30. È un modo di pensare che aiuta a spingersi oltre, se non è un’ossessione. Spalletti si fa sentire, però tutto quello che propone, anche se lo dice in maniera più brusca, lo fa per non farci abbassare la guardia. Il rischio c’è".

Ora non dica che la parola scudetto è vietata…
"Sarebbe ipocrita non parlarne. Una grande occasione costruita con il lavoro di tutti i giorni. È dalla prima giornata che ce lo siamo messo in testa, la mentalità è stata quella giusta, pazzesco l’affetto dei tifosi. Viaggiamo senza mai ricordare di avere dieci, quindici punti di vantaggio, pensando solo a farne altri tre nella prossima. E se gli avversari perdono non ne parliamo".

C’è anche la Champions. Se c’è una squadra che in Europa ha giocato bene è il Napoli.
"Altra grande occasione. Se manteniamo concretezza e spensieratezza, in Europa non ci sono limiti. Questione di mentalità, guardiamo solo noi stessi. L’Eintracht è una squadra europea, sempre all’attacco, testa sgombra. Non so se siamo favoriti, ma abbiamo tutto per superare il turno".

Dov’era nel 2010 quando l’Inter ha vinto l’ultima Champions italiana?
"Alle elementari".

Cosa serve a Inter, Milan e Napoli per essere più vicini a Bayern, City e Psg?
"Che il modo di vedere il calcio sia più legato al divertimento. In Italia la pressione che ti schiaccia. De Zerbi lo ha detto: la Premier ha compiuto un passaggio mentale, noi non ancora".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 16 febbraio 2023 alle 09:50 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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