Quando sbagliano perfino Irrati e Orsato – due dei migliori arbitri in circolazione - capisci che non è proprio giornata. Questa la premesse fatta dalla Gazzetta dello Sport per analizzare le prestazioni arbitrali nel 12esimo turno di Serie A, dove - precisa la rosea - non è accaduto nulla di particolarmente grave, ma si sono viste incertezze di troppo in cabina Var e in campo. Da Torino a Milano, passando per Bergamo e Roma. E in molti casi, oltre a lasciare la sensazione che non stiano vivendo un grande momento di forma, hanno confermato i problemi di convivenza con la tecnologia, emersi già alla prima giornata e non ancora risolti.

Dopo aver vissuto quasi un terzo della stagione, oltre ad essere lontani dalla perfezione, gli arbitri italiani sembrano andati in confusione - si legge sulla Gazzetta dello Sport -  "Quello che hanno combinato ieri Irrati e Rocchi, arbitro e Var di Roma-Sampdoria, è emblematico: in due occasioni il primo ha preso una decisione (probabilmente sbagliata la prima, probabilmente giusta la seconda) e l’altro gli ha suggerito di rivederla al video. A meno che, soprattutto in occasione del presunto fallo di Manolas su Ramirez, non sia stato Irrati ad autochiamare il Var, non fidandosi troppo della scelta appena fatta. Comunque, che l’abbia invocata lui o sia intervenuto Rocchi, nella valutazione del designatore Nicola Rizzoli questo intervento del Var finirà tra le decisioni sbagliate della 12a giornata. E non potrebbe essere altrimenti, perché non trattandosi di un «chiaro ed evidente errore» ma di un episodio solo controverso, la video assistenza non sarebbe proprio dovuta intervenire, almeno questo stabilisce il protocollo".

Sulle difformità di giudizio e utilizzo, la rosea aggiunge: "Diverso il discorso relativo al secondo episodio di Roma-Sampdoria. Di per sé, l’intervento con il braccio di Colley sul tiro di El Shaarawy può anche meritare la conferma o la smentita del video (in verità ci saremmo aspettati di più la conferma del rigore...), ma come si spiega allora il mancato intervento del Var per due interventi molto simili, entrambi puniti con un calcio di rigore? Perché il braccio di Mancini in Atalanta-Inter e quello di Calabresi in Chievo-Bologna non sono stati rivisti dal direttore di gara? E perché solo qualche ora dopo, in Milan-Juventus, per il braccio ancor più evidente di Benatia il Var Fabbri si è sentito in dovere di sollecitare il collega Mazzoleni a trovare una conferma nel replay? Siamo lontani dalla perfezione, e ci sta. Ma siamo lontani anche da quell’«uniformità di utilizzo del Var» che Rizzoli a inizio stagione ha indicato come il traguardo da raggiungere. Ecco perché questa sosta è benedetta. Bisogna che tutti si chiariscano le idee, arbitri e addetti ai lavori. Non a caso si sta organizzando un incontro per i prossimi giorni tra designatori e allenatori. Per ripartite con qualche certezza in più". 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 12 novembre 2018 alle 10:32
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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