"«Il rumore dei nemici» è uno di quelli slogan di Mourinho che ha fatto breccia nei cuori interisti, ed è rimasto nella storia nerazzurra. Luciano Spalletti lo evocò poco più di un anno fa, a fine novembre, in un momento in cui era primo ed imbattuto, quando gli accostamenti fra lui e Mou erano ricorrenti. Nella prima uscita pubblica dopo l’eliminazione di Champions, non ne parla espressamente, ma il concetto passa: spogliatoio chiuso e compatto, contro tutti. Contro chi, secondo il tecnico, vuole «demolire» il lavoro fatto in questo anno e mezzo, contro critiche fatte usando «il piede di porco», contro chi analizza le partite in un certo modo perché «tifoso di altre squadre»". Lo sottolinea la Gazzetta dello Sport che prova a leggere tra le righe della conferenza stampa alla vigilia di Inter-Udinese. "Spalletti parla tranquillo, anche più che in altre occasioni: nel tardo e freddo pomeriggio di Appiano cerca di tenere sempre lo stesso tono, apparentemente conciliante, anche quando deve impartire qualche stoccata. A difesa della squadra, ma anche del proprio lavoro", si legge.

"Derubricata a «partigianeria» la gran parte delle voci critiche, allo stesso modo Luciano rifiuta le, più o meno virtuali, pacche sulle spalle e gli attestati di sostegno - si legge sulla rosea -. Anche quello di Beppe Marotta, arrivato giovedì nel suo primo giorno da interista («Spalletti va fatto lavorare tranquillamente, la società è a sua disposizione»)".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 15 dicembre 2018 alle 08:43 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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