Per molti, il malumore che poi ha condotto Roberto Mancini all'addio è dipeso dall'assenza di un interlocutore chiaro in società, al di là di Ausilio. Una certa confusione - dicitur - dettata dal passaggio di proprietà e i vari avvicendamenti dirigenziali. La Gazzetta dello Sport pone il quesito: chi comanda davvero all'Inter? "La verità è che dopo l’assemblea, con tanto di proclami del patron Zhang Jindong («vogliamo rivedere l’Inter prima in Italia e in Europa»), i cinesi sono spariti e hanno delegato la gestione a Thohir e al suo management. Scena mai vista: i nuovi proprietari di una squadra che, dopo l’acquisto, lasciano le chiavi a chi l’ha ceduta. Alcuni mesi fa il colosso di Nanchino, con oltre 40 miliardi di euro di fatturato, aveva pianificato un investimento estero nello sport per diversificare i business. La scelta era caduta su MP&Silva, licenziataria tra l’altro dei diritti tv internazionali della Serie A, che alla fine è stata rilevata da altri investitori cinesi (Everbright e Baofeng). Suning si è ritrovata con un’ingente somma da smobilizzare e ha virato sull’Inter. I soldi c’erano - e pure tanti visto che nelle casse nerazzurre (escluso l’incasso dei vecchi soci) sono stati immessi 242 milioni tra aumento di capitale e prestito - ma non, almeno in maniera compiuta, un piano strategico per il club e gli uomini per realizzarlo. Fatto sta che in questo primo mese e mezzo di nuova era le deleghe sono rimaste in mano a Thohir, che punta solo a rispettare gli accordi presi e ad essere liquidato con una bella plusvalenza, e al vecchio ceo Michael Bolingbroke, anche lui con un piede fuori dalla porta". Qui si è inserita la figura di Kia Joorabchian, che ha da tempo la fiducia di Suning. "Joorabchian sta esercitando una simile influenza sul mercato dell’Inter, come dimostrano l’ingaggio del suo assistito De Boer, che piaceva pure a Thohir, e il ritorno di fiamma per Joao Mario, di cui l’iraniano ha ottenuto la procura dopo l’Europeo. Tra un mandato d’arresto poi revocato e connessioni finanziarie con l’oligarchia ex Urss, Joorabchian ha da tempo acquisito un potere non indifferente nello scacchiere del football mondiale. Suning, finora, ha accettato di mantenersi un passo indietro nell’Inter, che pure le sta a cuore come dimostrano i soldi già spesi. Prima o poi, per il bene di tutti, il difficile trapasso societario dovrà completarsi. Il rischio, altrimenti, è che questa sia una stagione di transizione".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 09 agosto 2016 alle 12:17 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print