Prosegue incessante l’opera di ricostruzione dell'Inter da parte di Roberto Mancini, che sembra un carpentiere intento nel suo lavoro minuzioso. "Quasi un’ora in superiorità numerica induce a pensare che si poteva fare meglio, chiuderla prima e vivere una serata meno tesa. Però le cose cominciano a funzionare - spiega la Gazzetta dello Sport -. Soprattutto, si nota in modo evidente la crescita individuale di molti elementi: Icardi sta imparando a giocare anche fuori area, con sponde preziosi e aperture intelligenti; Santon ha coperto, spinto e prodotto il break del gol; Guarin è in condizione mostruosa e arriva al gol partendo da mediano centrale nel 4-2-3-1 impostato via pizzino dal Mancio nella ripresa. Non secondario, perché in quel sistema di gioco in Europa serve uno che resta (Medel) e uno che va (Guarin). Si può migliorare? Nell’avvio dell’azione sicuramente. Hernanes non ha il dinamismo di Brozovic e non si smarca per ricevere da play, dunque le linee di gioco, partendo dal basso, sono poche e facilitano il pressing del Celtic. Ma il Profeta è utile nella metà campo avversaria, dove le opzioni aumentano e l’Inter riesce a creare in vari modi".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 27 febbraio 2015 alle 12:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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