Le basi solide ci sono per un progetto vincente e hanno i nomi di Samir Handanovic, Stefan De Vrij, Milan Skriniar, Kwadwo Asamoah, Marcelo Brozovic e Radja Nainggolan. Loro hanno passato l’esame Marotta, mantenendo le aspettative del club e conquistandosi lo status di insostituibili: lo sottolinea la Gazzetta dello Sport.

Handanovic, protagonista di ben 17 clean-sheet, sarà ancora il numero 1. Esempio di professionalità in campo e anche fuori, con poche parole ma sempre mirate e concrete. "Anche per questo l’Inter ha smesso di valutare portieri da tempo: ha bloccato Brazao (nazionale Under 20 brasiliana) e valuta di riportare a casa Radu, classe 1997. Progetti futuri, insomma. Perché il numero uno per la prossima stagione sarà ancora Handanovic, con buona pace degli scettici di agosto", si legge.

Confermatissimi anche De Vrij e Skriniar, autori di una stagione superlativa. Il vero valore aggiunto della squadra di Spalletti. Con loro, anche Asamoah: "L’età avanza ma la corsa è ancora un punto forte, come la gestione della palla – il passato da mezzala ha aiutato - nei momenti delicati".

E in mezzo si ripartirà da Brozo e dal Ninja. "In modo diverso, anche Brozovic e Nainggolan hanno convinto - sottolinea la rosea -. Da quando Spalletti ha deciso di affidargli le chiavi del gioco, l’avventura del croato in nerazzurro ha svoltato. Brozo ora è il faro dell’Inter, il centro di gravità del gioco, prezioso nell’impostazione come in fase di rottura. Pesa il rigore sbagliato a Francoforte, certo, ma come dice De Gregori non è mica da certi particolari che si giudica un giocatore. Il Ninja invece è stato frenato dagli infortuni, ma quando è stato in condizione ha dimostrato quanto siano fondamentali i suoi strappi sulla trequarti e la sua pericolosità in zona gol. Riaverlo sano dall’inizio potrebbe aprire nuovi scenari. Lo sperano i tifosi, se lo augura l’Inter: c’è voglia di tornare a pensare in grande".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 16 maggio 2019 alle 08:50 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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