"Più dei numeri è deludente la risposta caratteriale dell’Inter, intesa come i giocatori dell’Inter: si salvano i soliti, quelli che non avrebbero bisogno di dimostrare nulla, tipo Handa o Miranda o Medel". Questo quanto si legge oggi sulla Gazzetta dello Sport. "Per un’ora abbondante l’Inter accarezza addirittura l’ipotesi del successo che li avrebbe rilanciati al secondo posto del girone. Il 4-4-1-1 di Vecchi non aggiunge ma toglie, cioè dà semplicità: scolastico nell’esecuzione ma efficace, perché i raddoppi sulle fasce tagliano gli oceani in cui a San Siro avevano navigato gli esterni inglesi, le uscite dei mediani tolgono ossigeno ai palleggiatori centrali. E l’idea della ripartenza è giusta, con Banega che non deve correre dietro a nessuno ma far correre i compagni. Ma quando l’onda inglese monta, a inizio ripresa e poi ancora di più con l’ingresso di Austin (come all’andata), l’Inter si liquefa: perde le distanze, l’ordine, la lucidità. E emergono lampanti i difetti strutturali di una squadra senza sprint nelle gambe: Icardi, un mostro in area, diventa piccolo piccolo quando deve difendere palla e aiutare i compagni (si prende anche uno sclero da Perisic), Banega è fragilino, la difesa praticamente non conosce movimenti di reparto, i terzini sono un’emorragia di palloni persi e non solo".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 04 novembre 2016 alle 09:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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