"Quando si tornerà a giocare? È una situazione talmente anomala che non si possono fare previsioni, se non le fanno gli scienziati figurarsi se posso io. Dobbiamo solo vivere alla giornata e non fare progetti a lungo termine, non siamo in condizione. Tra l’altro, non è che l’emergenza possa finire di punto in bianco, in ogni caso ci sarà un periodo di assestamento". Lo dice Delio Rossi, intervistato dal Corriere dello Sport
 
Non crede che certe abitudini cambieranno per sempre? Ad esempio, rivedremo mai gli stadi pieni, con gente seduta a stretto contatto dopo che ci si è abituati a salutarsi a un metro di distanza e con le mascherine? 
"Io sinceramente gli stadi di nuovo pieni me li immagino, anche perché le cose brutte si dimenticano prima di quelle belle. La mia certezza è che tutto tornerà come prima, non so quando, ma tornerà". 
 
Nell’immaginario collettivo il mondo del calcio sembrava immune da tutto, invece... anche i giocatori contagiati. 
"Il fatto è che non ci sono ancora riferimenti medici precisi. Prima si diceva fosse solo una forte influenza, poi il pensiero comune è cambiato, insomma, chiunque azzarda sbaglia. Certo, gli atleti hanno difese immunitarie superiori, quindi probabilmente ne usciranno prima di altri, ma nessuno è immune". 
 
Certo che a queste condizioni i campionati faticheranno a ripartire: lei cosa farebbe? 
"Li farei ricominciare, quando sarà, se serve anche il prossimo anno, da dove è stato interrotto. Dopo che la palla ha iniziato a rotolare non si possono cambiare le regole del gioco. D’altronde hanno spostato anche gli Europei e le finali delle Coppe europee: ragazzi, siamo in mezzo a una pandemia, non è un problema solo italiano". 

E la serie A come sarebbe finita in condizioni normali, chi avrebbe vinto lo scudetto? 
"La Juventus è la più forte, quindi più che vincere un altro lo avrebbero potuto solo perdere i bianconeri, magari per la questione Champions. Chi? Forse più la Lazio che l’Inter". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 28 marzo 2020 alle 12:23 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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