Intervistato in esclusiva dal Corriere dello Sport, la leggenda nerazzurra Alessandro Mazzola, per tutti Sandro, ha analizzato l'attualità nerazzurra, tra mercato e obiettivi stagionali.

Mazzola: Col Mancio è tutto possibile...
"Lo stimo da sempre, se si fa sentire dai giocatori può arrivare subito in alto".

Brozovic è il terzo colpo di questo scoppiettante mercato di gennaio, qual è la sua reazione da interista? 
"Beh, sono tutti buoni giocatori. In questo momento il calcio italiano non può permettersi di acquistare i numeri uno. E allora occorre avere l'abilità di scegliere quegli elementi che hanno le qualità per poter diventare dei veri campioni". 

Con innesti del genere, l'Inter ha aumentato le sue probabilità di raggiungere il terzo posto e quindi la Champions? 
"Sicuramente sì. Ma dovendo dare una percentuale, direi che non siano più del 60%". 

Quali possono essere gli ostacoli? 
"I punti di distacco, innanzitutto. Poi il numero delle rivali e il fatto che, con tutti questi cambiamenti, ci sarà comunque bisogno di tempo per inserire, far integrare e ambientare i nuovi arrivati". 

Ma ora l'Inter, come valore assoluto, è pari al Napoli? 
"No, credo che i partenopei, dal punto di vista della qualità, abbiano qualcosa in più". 

E rispetto alla Lazio? 
"Direi che siamo lì". 

Si aspetta qualche ulteriore innesto o è già stato fatto tutto ciò di cui c'era bisogno? 
"Avere un altro centrocampista di qualità non sarebbe male...". 

Significa che Brozovic non è sufficiente da questo punto di vista? 
"Non può già essere considerato una certezza assoluta. Deve dimostrare di capire in fretta cosa significhi giocare nell'Inter". 

Con la squadra che sta prendendo forma, non c'è il rischio di essere troppo sbilanciati? 
"Per rimontare bisogna vincere le partire. E per vincere è necessario un atteggiamento più offensivo. L'importante è che i giocatori siano disposti a sacrificarsi per il bene della squadra". 

Avrebbe previsto un impatto del genere quando è arrivato Mancini? 
"Io sono sempre stato un suo estimatore. Prima da giocatore e poi da allenatore aveva già dimostrato il suo valore. Ha davanti un percorso complicato e sta provando a raggiungere un obiettivo ambizioso. Bisogna concedergli tempo, ma se entra nella testa dei giocatori, allora nulla è da escludere". 

Da questo punto di vista, quanto è differente da Mazzarri? 
"Probabilmente è stata anche una questione di coincidenze temporali. Quando è arrivato Mazzarri, c'erano poche possibilità di fare qualcosa e poche opportunità di incidere. Mancini, invece, si è presentato con le idee chiare, ha spiegato immediatamente ciò di cui aveva bisogno ed è stato bravo a farsi ascoltare...". 

Recentemente ha pure affermato che nella prossima stagione l'Inter dovrà lottare per lo scudetto. E' davvero possibile? 
"Ci vorrebbero almeno un altro paio di grossi giocatori. A meno che Mancini non riesca a mettere tutto sulla tattica o sulla forza fisica".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 24 gennaio 2015 alle 10:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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