L’edizione odierna del Corriere dello Sport dedica un ampio spazio a Marcelo Brozovic, che ha convinto davvero tutti nel suo esordio a Sa Siro contro il Palermo. Domenica è stata la consacrazione per il croato e il quotidiano prova ad analizzare il modo in cui il 22enne ha inciso nel gioco nerazzurro. “Il croato è innanzitutto un centrocampista intelligente, quindi privilegia la giocata semplice e utile, piuttosto che il ricamo o l’arzigogolo - si legge -. Non significa, però, che sia un giocatore scontato e prevedibile. Saper fare sempre o quasi la scelta giusta è un merito. In più, l’ex-Dinamo Zagabria ci mette pulizia e tecnica: quindi, errori ridotti al minimo - Mancini abitualmente molto severo con i suoi, non l’ha mai rimproverato - e massima efficacia. E pensare che quando è arrivato aveva cominciato da poco la preparazione in vista della ripresa del campionato croato. La condizione, dunque, era perlomeno di rifinire. Ebbene, in soli 10 giorni il suo motore ha alzato notevolmente i giri. Permettendogli, peraltro, di muoversi senza palla e di inserirsi, doti che in pochi hanno nella mediana interista”.  

E ancora: “Tra l’altro, l’acquisto di Brozovic è stato quasi una sorpresa. L’Inter, infatti, sembrava puntasse tutto su Lucas Leiva o Mario Suarez, con Diarra in aggiunta. Poi è rispuntato il croato, già in orbita nerazzurra la scorsa estate, e poi oggetto dei desideri di Milan e Arsenal. A quel punto, c’è voluto poco per capire che investire soldi veri (3 milioni per il prestito e 5 per il riscatto obbligatorio nel 2016) su un talento di soli 22 anni, in piena rampa di lancio, a differenza del brasiliano e dello spagnolo elementi già consolidati e affermati, era la scelta migliore. Così in un blitz di soli due giorni a Londra, Ausilio ha prima preso Murillo per la prossima stagione e poi Brozovic per quella attuale”.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 10 febbraio 2015 alle 10:20 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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