Intervenuto ai microfoni di Inter Channel durante Inter Young, il responsabile del settore giovanile dell'Inter Roberto Samaden commenta l'avvio di stagione dei baby nerazzurri: "I risultati sono un indicatore importante anche a livello individuale e siamo partiti molto bene - dice - Daniele Bernazzani è l'allenatore degli allenatori, è il coordinatore tecnico di tutto il settore e ci sta aiutando a trovare un'identità ancora maggiore rispetto agli anni passati". 

Tante società stanno scoprendo adesso il settore giovanile, al contrario dell'Inter che invece lavora in questo senso da tanti anni
"Sì, è un mix di vari elementi che ci permette già da tanto tempo di essere a livelli altissimi, ma senza un presidente che ha voluto sempre e incoraggiato a portarlo avanti non ci saremmo riusciti. Poi ci sono i vari addetti come Casiraghi e gli altri che sono il segreto dei nostri successi. E Ausilio invece ci garantisce quotidianamente il collegamento con la prima squadra. Lavoro con lui fianco a fianco, condivido tutto con lui". 

Baresi e Ausilio sono passati dal settore giovanile e ti hanno preceduto
"Sì, Beppe ci vuole bene anche se ora ha un ruolo tecnico in prima squadra è sempre vicino a noi. Ausilio invece completa un lavoro di squadra, col sottoscritto e con tutti gli altri perché lavoriamo tutti insieme e vorrei sottolinearlo perché non è scontato". 

In prima squadra, ci sono stati tanti esordi in base alla filosofia degli allenatori, da Mancini a Stramaccioni passando per Mourinho
"La società ha sempre trasmesso quanto fosse importante il settore giovanile, poi ognuno vede il calcio a suo modo ma c'è sempre stata attenzione per il settore giovanile. Questo la dice lunga su quanto collegamento vero ci sia tra Prima Squadra e settore giovanile". 

La Primavera quest'anno è espressione delle nostre tre anime: far crescere i calciatori, attenzione allo scouting interno e la bravura a cogliere le occasioni...
"Assolutamente sì, poi magari scendendo di categoria prevale un'anima su un'altra. Poi è vero però che dagli Allievi Nazionali in su si fondono le anime con la crescita di ragazzi come Palazzi, Mira. Hanno iniziato a 6 anni a giocare nell'Inter, e nel tempo si aggiungono ragazzi che preleviamo da fuori regione. E poi si completano con i ragazzi provenienti dall'estero. Abbiamo trovato un giusto equilibrio, è importante". 

I valori adesso sono più omogenei...
"Sì, la sensazione adesso è questa e per l'allenatore non è facile fare delle scelte. Ma questo ci aiuta, perché confidiamo nel far crescere tanti calciatori e allo stesso tempo proviamo a raggiungere i risultati". 

Parliamo adesso degli Allievi Nazionali: è la categoria decisiva per confrontarsi con i pari età?
"Sì, penso siano l'ultima squadra del settore giovanile. In Primavera c'è un altro tipo di calcio. Ed è qui che abbiamo le idee più chiare nei ragazzi, tra l'altro adesso è molto più competitivo rispetto al passato. Può essere il giusto trampolino per i ragazzi. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto da tutti, speriamo di avere un po' più di fortuna nelle fasi finali perché nella Regular Season facciamo sempre benissimo". 

Chi ha fatto il salto è Benoit Cauet, che è in una delle annate più interessanti del settore giovanile. Tra l'altro, per lui è in atto una vera e propria gavetta.
"Ho già detto in passato che lo stimo tantissimo perché ne apprezzo i valori umani, la competenza e l'umiltà. Avrebbe potuto iniziare da un livello alto ma ha avuto il coraggio di partire dall'Accademia Inter, con cui ha vinto un trofeo italiano. Diventerà un grande allenatore anche tra i grandi. Non so chi sarebbe riuscito a vincere un campionato senza gli attaccanti titolari persi per due infortuni. Ha rimodellato il gruppo che aveva perso delle certezze importanti, ma ha fatto passare un messaggio importante ottenendo un risultato incredibile e quasi inaspettato". 

In chiusura, parliamo dei Giovanissimi Nazionali. Stefano Bellizzani ha condotto tante categorie
"Sì, è stato secondo di Bernazzani e poi è passato in questo nuovo ruolo. E' un allenatore valido, competente, la sua mano si vede sin dall'inizio. Abbiamo ottenuto un bel successo al Trofeo Scirea, che insieme alla Nike Cup sono i tornei più importanti per questa categoria. Ottimi risultati avendo il predominio della partita, e anche quest'anno per me faremo bene. La cosa più bella è attenderli, e vederli dopo 3-4 anni in Primavera o addirittura come successo con Bonazzoli sabato vederlo esordire in Prima squadra". 

Sezione: News / Data: Mar 15 ottobre 2013 alle 18:45
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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