Trattenuto a New York per impegni di lavoro, Massimo Moratti ha dovuto posticipare la sua testimonianza al processo del Tribunale di Napoli, prevista per venerdì scorso. Ma adesso è lo stesso Luciano Moggi a non volere più la presenza del presidente dell’Inter in aula, dichiarandosi soddisfatto dei primi testimoni che si sarebbero espressi a suo vantaggio. “Moratti stia pure a casa sua, - ha dichiarato l’ex dg della Juve - non ho più bisogno di lui come testimone. A questo punto per noi può andare bene anche così, visto che i cinquanta testimoni dell’accusa si sono rivelati a nostro favore”, anche se poi ha precisato: “La mia è una provocazione, anche alla luce dell’ultima udienza che ha evidenziato ancora una volta l’inconsistenza delle accuse nei miei confronti”.


Sulla necessità di chiamare Massimo Moratti sul banco dei testimoni, si sono espressi i due legali di Moggi, Paolo Trofino e Maurilio Prioreschi. Il primo è convinto che non ci sia bisogno di ascoltare il presidente dell’Inter, compiaciuto di come sarebbero andati i primi interrogatori in aula che, a suo parere, sarebbero serviti a smontare in modo sostanziale l’accusa di associazione a delinquere. Il secondo invece, approfitterebbe della presenza di Moratti al processo, per chiedergli conto delle telefonate che lo coinvolgerebbero o coinvolgerebbero Giacinto Facchetti, presidente dell’Inter all’epoca dei fatti, così come delle indagini private che avrebbe commissionato per scandagliare la vita dell’arbitro De Santis. Una decisione verrà comunque presa nelle prossime settimane, mentre è prevista per febbraio-marzo la sentenza del processo.
 

Sezione: News / Data: Dom 10 ottobre 2010 alle 15:17 / Fonte: Tuttosport
Autore: Daniele Alfieri
vedi letture
Print