La sua squadra ha controllato la partita con calma nel primo tempo, magari senza entusiasmare, per poi sferrare l’affondo decisivo con il miglior Ibra nella ripresa. Con la vittoria sulla Lazio José Mourinho è oramai vicinissimo al suo primo scudetto italiano. “Ci siamo quasi – ha detto a fine gara -, ci mancano 6 punti su 12 potenziali, la nostra squadra ha perso solo 3 partite in tutto il campionato quindi credo proprio che ce la faremo. Nel primo tempo abbiamo controllato la partita senza grossi problemi ma abbiamo denotato una certa difficoltà di organizzazione offensiva. Nel secondo tempo, con l’ingresso di Crespo, Ibrahimovic ha avuto maggiore libertà di movimento rispetto alla posizione da prima punta e la partita è cambiata. Gli esterni Mancini e Figo non hanno giocato come volevo, è vero, ma il primo è stato infortunato a lungo e si vede che gli mancava esplosività, capacità di tagliare dentro, ma ha fatto una buona partita e può migliorare. Figo non è mai stato un giocatore di su poto alla prima punta ma ha fatto una bella partita”.

Discutibile il gesto di Ibra verso i tifosi (“state zitti” con il dito davanti la bocca dopo alcuni fischi), Mourinho spiega: “E’ un calciatore che ha fatto tanto per l’Inter, ha fatto tanto per questa squadra, è alla sua migliore stagione, si dedica alla squadra in modo incredibile e non mi sembra giusto fischiarlo per qualche errore. Ci vuole ben altro per fischiare un giocatore del genere. Io sono qui da 10 mesi e mi piace l’Inter, mi piace San Siro, non vedo l’ora di festeggiare lo scudetto qui ma ci sono momenti di frustrazione nel corso di una partita che si possono comprende. I tifosi vorrebbero sempre di più, anche noi, ma abbiamo bisogno della vicinanza del nostro pubblico in questa volata finale”.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 02 maggio 2009 alle 22:45
Autore: Domenico Fabbricini
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