Lo aspettava da tempo, Mauro Icardi. Gli è mancato molto nelle prime uscite amichevoli dell’Inter, quel gol che per un attaccante è il pane quotidiano. Tutti i colleghi di reparto avevano già fatto centro in questo avvio di stagione, chi contro la Rappresentativa Trentino, chi contro il Vicenza, chi contro il Feralpi Salò. Lui no, non c’era riuscito pur avendoci provato. E questo un pizzico di ansia glielo ha trasmesso.

Rapidamente, all’esterno dell’ambiente nerazzurro, che in lui ha la totale fiducia e stima, si è scatenata una ridda di voci che vorrebbero Mazzarri scontento di lui, la società poco convinta di aver investito bene e addirittura intenzionata, su richiesta dell’allenatore, di chiedere informazioni su Borriello. Troppo semplicisticamente, secondo qualche organo di informazione l’Inter avrebbe cambiato idea su un’operazione durata mesi e, va sottolineato, piuttosto costosa considerata la disponibilità finanziaria del club.

Nulla di vero, Icardi è ancora considerato un ottimo acquisto, c’è grande fiducia in lui e soprattutto la consapevolezza che in questo momento non possa essere giudicato con serenità, alla luce dei carichi di lavoro che stanno influendo sulla sua condizione atletica e a cui non era abituato. Prima di vedere il vero Maurito, probabilmente, servirà ancora pazienza, ma tutta l’Inter ne è consapevole e continua, con in testa Mazzarri, a sostenerlo. La rete segnata dopo 73 secondi ad Amburgo è stata comunque liberatoria per l’attaccante di Rosario, che pur consapevole della disponibilità di tutta casa nerazzurra aveva ancora questo conto in sospeso che gli toglieva serenità. Poi, neanche il tempo di entrare in partita e Guarin inventa un assist millimetrico impossibile da sprecare: Drobny battuto, pallone in rete con una naturalezza impressionante, da bomber consumato.

È il primo gol ufficiale con la nuova maglia per Icardi, non male considerato il test impegnativo cui l’Inter si è sottoposta in terra tedesca. L’ex Sampdoria si è sbloccato, rilanciando anche all’esterno la propria candidatura per un posto da titolare, in attesa che Milito torni a contenderglielo e che Belfodil si tolga di dosso le tossine della preparazione atletica e il peso del Ramadan. Con Palacio il centravanti classe ’93 si è mosso bene, i due hanno dialogato e dal punto di vista tattico hanno rispettato le consegne di Mazzarri, anche se di palloni giocabili Maurito ne ha ricevuti pochi. Ci sarà tempo per migliorare anche dal punto di vista della frequenza: intanto la casella delle reti è stata barrata e per lui tutto ora sarà più semplice. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 28 luglio 2013 alle 11:30
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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