Lunga intervista del Corriere dello Sport a Marcello Lippi. Ecco qualche passaggio delle parole dell'ex ct azzurro campione del mondo nel 2006.

Allegri, Ancelotti e Spalletti, un primo e due secondi: a chi ti senti più affine? 
"Mi credi, se ti rispondo a tutti e tre? Ecco, forse con Max le analogie sono più numerose. Lui come me è arrivato alla Juve a 46 anni e sempre come me ha vinto il campionato al primo tentativo. Abbiamo radici toscane, come con Luciano. Se ci pensi bene, tutti e tre sanno fare squadra, trasmettere positività, leggere la partita e affrontare i vari momenti. Probabilmente Ancelotti ha il vantaggio di essere cresciuto tanto come giocatore quanto come allenatore nelle grandi squadre dove la vittoria è una condanna e la sconfitta una disgrazia. Lui sa bene cosa significa". 
 
La Juve però è di nuovo davanti. E in più ha Ronaldo. 
"Che è arrivato al momento giusto. Se fosse stato preso tre, quattro anni fa quando Real, Barcellona e Bayern erano decisamente superiori, avrebbe potuto incidere di meno. Ora invece la Juve è allo stesso livello delle top europee, è cresciuta tanto, per questo ho sensazioni positive. Forse il Ronaldo attuale non è ancora quello di Madrid, ma si comporta come un ottimo giocatore della Juve, si è immediatamente calato nella parte e i compagni l’hanno accolto benissimo riconoscendone sul campo la grandezza. Se risulta meno brillante, almeno fino ad ora, è soltanto perché si confronta con un calcio difensivamente più evoluto". 
 
Cos’ha in più questa Inter rispetto al passato? 
"L’autostima. Cinque, sei vittorie di fila possono cambiare la mentalità e gli obiettivi di un gruppo. L’Inter oggi è consapevole della propria forza, sa di poter arrivare al risultato in ogni momento. Spalletti ha responsabilizzato tutti, proprio come Ancelotti. Quando lunedì ho visto che ha messo dentro Joao Mario che non partiva titolare da gennaio ho capito che avrebbe vinto la partita. Ci stanno con la testa". 

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 01 novembre 2018 alle 10:40 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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