Una sconfitta, la prima in stagione, non può cambiare le strategie societarie dell'Inter sul mercato. Rimane impossibile, per Sabatini e Ausilio, lanciarsi in spese “folli”, l'idea comunque è quella di portare a casa due colpi: Bastoni (Atalanta) per la difesa, Mkhitaryan (più di Ramires) a centrocampo. Il tutto a meno di occasioni dell’ultimo momento, da far arrivare in prestito, al massimo con diritto di riscatto condizionato.
La linea dell’autofinanziamento - si legge sul Corriere dello Sport - non ammette deroghe: Steven Zhang lo ha spiegato direttamente a Spalletti venerdì sera, in ritiro all’hotel Melia, e ora resta da vedere se la proprietà, come richiesto già due volte in conferenza stampa dal tecnico, annuncerà al mondo la linea “autarchica” (difficile che lo faccia...).

La situazione, non è un mistero, cambierebbe se ci fosse una cessione pesante. L’Inter non vuole far partire Icardi, Perisic e Skriniar, giocatori per i quali le grandi d’Inghilterra e il Barcellona fanno accreditare i loro 007 a San Siro a ogni gara, ma darebbe il via libera a Joao Mario che vuole più spazio in vista del Mondiale. Il Psg sul portoghese rimane vigile e come contropartita propone Javier Pastore che a Milano ci verrebbe di corsa.

Altre ipotesi? Sull’ex Sporting lo United ha frenato. Solo una tattica? Può darsi. Di certo il ds sta lavorando forte su Mkhitaryan. A Manchester non sta giocando e con Mino Raiola ci sono già stati diversi contatti, con l’armeno che ha già dato il via libera. Sia in prestito (Mou però non è d’accordo) sia a titolo definitivo. Anche la pista Ramires è praticabile: Suning non vuole dare il segnale che favorisce l’Inter ai danni del Jiangsu e per questo la trattativa non decolla. Occhio anche a Donsah del Bologna.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 18 dicembre 2017 alle 09:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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