Ieri Massimo Moratti, tornato finalmente a parlare dopo un lungo silenzio, ha detto apertamente che non ha alcuna intenzione di spingere verso la cessione dei suoi gioielli Ibrahimovic e Maicon, ma allo stesso tempo non preclude alcuna possibilità per il loro futuro, purché alle giuste condizioni. In soldoni, Ibra e Maicon non sono incedibili, ma partiranno solo a fronte di offerte economiche irrinunciabili per la società nerazzurra. La situazione impone una riflessione e considerata la crisi è dificile dire di no a cifre faraoniche. Un po' come ha fatto il Milan con Kakà. Segnali di apertura ("Qualcuno partirà di sicuro") da parte del patron interista, sempre ribadendo il concetto: l'Inter non si farà prendere per la gola da nessuno, chi vuole i suoi campioni deve farsi avanti con proposte convincenti. In particolare per quanto riguarda Ibrahimovic (ieri Caliendo, sul fronte Maicon, ha abbassato il tiro) resta in piedi la trattativa con il Barcellona, più per volere del giocatore che per convinzione del presidente, il quale direbbe sì solo a 70 milioni di euro cash o a 50 milioni più il cartellino di Eto'o, sempre che l'attaccante non chieda la luna dal punto di vista dell'ingaggio.

Proporio questo è uno dei punti che frena l'operazione. Moratti non ha alcuna voglia, dopo aver ceduto Ibrahimovic, di pagare così tanto un suo giocatore, per quanto importante sia. Ed Eto'o pretende un trattamento di riguardo in tal senso. La via di fuga che potrebbe sbloccare il tutto potrebbe essere lo sceicco Monsour, che fortemente interessato al camerunense pur di portarlo al Manchester City lo coprirebbe d'oro senza problemi, accontentando anche le richieste economiche del Barça. Con il ricavato della cessione di Eto'o, Laporta avrebbe un budget superiore per accontentare Moratti, magari inserendo come contropartita (senza supervalutazioni) Yaya Tourè, non una necessità per Mourinho, ma innesto comunque gradito considerato il suo valore e la partenza di Vieira. Resterebbe, però, in casa nerazzurra il problema del vuoto lasciato da Ibrahimovic, colmabile con l'incasso dalla sua cessione. Il rischio però è che le big non vogliano privarsi dei loro fenomeni neanche a fronte di grosse offerte. Per questo l'ipotesi Cassano resta assolutamente viva, ma nelle ultime ore, dopo certe riflessioni sulle prossime strategie, in Corso Vittorio Emanuele avrebbe preso corpo, secondo il Corriere dello Sport, un'altra ipotesi suggestiva: bussare alla porta del Lione e farsi dare Karim Benzema. L'astro nascente del calcio francese, 21 anni e titolare della Nazionale, ha detto più di una volta di trovarsi bene nell'OL, ma non direbbe no al grande salto di qualità. Il Barcellona (ancora lui) lo segue da tempo, anche il Manchester United gli ha messo gli occhi addosso, ma l'Inter potrebbe sfruttare un canale preferenziale con il presidente del Lione Aulas mettendo sul piatto Patrick Vieira e Amantino Mancini, più un conguaglio economico di 30 milioni di euro. Cifra giudicata sufficiente per questa operazione.

Entrambi i nerazzurri piacciono alla squadra francese, consapevole del fatto che presto o tardi dovrà cedere il suo fuoriclasse, sul quale le perplessità interiste erano legate soprattutto alla scarsa esperienza e all'immaturità calcistica, compensata da doti atletiche fuori dalla norma. Inoltre, e questo aspetto lo mette davanti a Eto'o, Benzema si 'acontenterebbe' di 4/5 milioni di euro a stagione, molto meno di Ibra e del camerunense. Un'opzionem quella dell'attaccante francese, che stuzzicherebbe non poco Mourinho, il quale ama lavorare con i giovani. Se davvero il trasferimento si concretizzasse (ma siamo sempre nel campo delle ipotesi), il parco attaccanti nerazzurro sarebbe composto da tre ventenni o poco meno (Balotelli, Destro, Arnautovic, prossimo all'arrivo e Benzema) e Diego Milito, che metterebbe in campo anche la sua esperienza per fare da chioccia ai colleghi di reparto. Se questo non è investire nel futuro...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 11 giugno 2009 alle 08:51
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print