"Per noi le settimane sono tutte importanti. Poi è chiaro che quando c'è l'inserimento di un nuovo presidente è una cosa che va rimarcata. Il nostro presidente è giovane e molto ambizioso, ha questa voglia di far crescere la squadra. Al di là dei soldi: lui è presente, è diventato uno di Milano che viene a vedere gli allenamenti, viene a cena con la squadra e trasferisce l'amore per questi colori. Abbiamo perso un po' di terreno all'inizio, poi la squadra si è rimessa in carreggiata e diventa visibile che siamo cresciuti". Così Luciano Spalletti in conferenza stampa dopo il 3-0 sulla Lazio.

Stessi punti del Napoli: un campionato ad altezza Inter?
“Noi dobbiamo sapere che non c'è spazio per vivere sul risultato precedente. La Lazio non diventa più debole perché noi abbiamo vinto il derby. Bisogna venire qui e fare ancora un'altra grande partita, come fatto oggi, soprattutto nel primo tempo. Nel secondo un po' meno. Ma fra 5 giorni c'è un'altra partita, forse con uno sviluppo differente visto che il Genoa gioca un altro calcio. Bisogna continuare a esibire un livello di calcio importante, pur facendo una gestione corretta. Siamo in perfetta sintonia con quello che deve essere l'essere calciatori dell'Inter. Davvero non mi sarei mai aspettato di ricevere tutto questo affetto, quindi bisogna ricambiare questo grande pubblico”.

La classifica la guarda verso il basso o verso l'alto?
“Non la guardo proprio. Penso a fare la prestazione. Non vado in confusione se manca Nainggolan: bisogna far la partita lo stesso. Oppure in difesa: ne scelgo due, si gioca a quattro dietro. Ho tre centrali forti e ne scelgo due. È semplice. Bisogna anche valutare la fatica e le pressioni in tutti questi viaggi. Qualcuno deve rifiatare. Io non sono amico dei calciatori solo se gli do la maglia: o si è amici sempre o allora meglio che non si è amici. Joao Mario dal 1' tutti scandalizzati: è colpa mia se non ha giocato fin qui, perché la meritava prima. E stasera ha fatto la sua partita, ai livelli che doveva fare. E ci ha dato una mano per fare il possesso. Non c'è niente di strano, da domani si torna a lavorare. Non c'è niente da festeggiare”.

Ancora turnover: è una rosa migliorata rispetto all'anno passato?
“Abbiamo un organico importante, rispetto all'anno scorso siamo migliorati ovviamente. L'importante è che tutti restino stimolati e convinti di poter dare un contributo. Se si continua così è chiaro che poi diventa visibile che siamo cresciuti in tutto: in qualità, personalità, senza essere presuntuosi. Tutto abbastanza corretto quello che stiamo facendo. E ci sta di perdere una partita come col Parma, senza dover guardare il risultato. Non c'è da fare discorsi anti-quello o anti-quello: c'è da essere una squadra forte. Con questa forma si può vincere contro chiunque. Ma se non teniamo il livello, diventiamo l'anti-noi e possiamo perdere con chiunque”.

C'è differenza di ambiente tra Roma e Milano? Lei sembra più tranquillo adesso.
“Io prendo la forma di quello che ci vuole nel tipo di ambiente nel quale sei chiamato a lavorare. Se qualcuno ti vuole attaccare, io devo difendermi. Siccome a Milano mi attaccano meno, sono più tranquillo (ride, ndr)”.

De Vrij escluso: come mai? Dipendeva dal 20 maggio?
“Il 20 maggio lo avevo visto in campo e mi sembrava una bella faccia, poi l'ho conosciuto meglio. È un ragazzo per bene, sensibile, che non ha paura di nessuna situazione in cui viene chiamato a giocare. Lui mi ha confermato che non avrebbe avuto problemi, ma io ho preferito non schierarlo perché poteva diventare una partita anche emotiva. Avendo poi quattro calciatori forti, ogni tanto qualcuno si fa riposare. Non ho mai usato Ranocchia, ma potrei metterlo in campo in una partita dove c'è da difendere sulle palle alte: lui lì è il più forte. Miranda è uno che va bene a campo aperto, l'ho scelto anche per questo: può contrastare gli attaccanti della Lazio viste le caratteristiche. Comunque anche De Vrij non è lento. Ma ricordiamoci il gol preso l'anno scorso da Felipe Anderson”.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 29 ottobre 2018 alle 23:16
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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