Pesa come un macigno il forfait di Diego Milito. L'equilibrio non è rotto, ma è chiaro che adesso Stramaccioni dovrà correggere alcuni meccanismi in avanti. Una grave assenza perché, come dice il mister dei nerazzurri, il Principe è l'unico in grado di integrarsi alla perfezione col nuovo modulo avendo caratteristiche da "unica punta vera". Il sistema di gioco, già rodato contro Chievo e in Europa League con il Cluj, rimane lo stesso, confermato dal tecnico. Quattro i difensori più il rombo a dar supporto ai due d'attacco, senza rinunciare alla 'trazione anteriore'.

Probabilmente non vedremo più in campo un vero tridente, visto che ora per Stramaccioni i nomi in attacco sono contati. A meno che non dovesse arrivare dal mercato degli svincolati un altro centravanti: si è parlato anche di Milan Baros che, al di là delle normative Uefa, ha doti ben diverse rispetto a quelle del collega argentino. Fiuto del gol sì, ma stazza differente. Inter che ha già Palacio, un killer d'area come ha dimostrato ancora una volta a San Siro. E poi continua a scaldarsi Tommaso Rocchi: biglietto da visita dalla sua parte, ma anche il peso di non avere sulle gambe la preparazione adeguata per rivestire un ruolo così importante.

Poche scelte dunque per Stramaccioni, con la certezza invece di dover rivedere quanto preparato in queste settimane. Senza un attaccante boa come Milito la musica è destinata a cambiare. Molto dipenderà così dall'estro di Cassano, capace sempre di creare la giocata vincente in favore del compagno. Che sia Palacio o che sia Rocchi, la parola d'ordine sarà profondità. Può darsi anche che al talento di FantAntonio possa essere affiancato quello ancora celato di Ricky Alvarez, la manovra potrebbe aver bisogno anche delle fiammate dell'argentino.

Vietato temporeggiare davanti, perché il Principe che 'la mette sempre dentro' è destinato a rimanere ai box per il resto della stagione. L'Inter aspetta il suo Diego, come ha detto Moratti. "ll ragazzo ha carattere per tornare ad allenarsi e giocare", le parole di fiducia del presidente. Ora invece maggiori  spazi dovranno essere concessi alla fantasia e alla rapidità, mentre preziosi risulteranno anche gli inserimenti dei centrocampisti per rinforzare la presenza in area avversaria. Vietato soprattutto sbagliare sotto porta, in un momento della stagione in cui la posta in palio si fa alta. 

Proprio il centrocampo sarà la chiave per evitare prestazioni negative come quelle prima del rientro di Milito domenica scorsa. L'arrivo di gente come Kovacic e Kuzmanovic assicura a Stramaccioni una mediana eclettica e più ordinata, in grado di sostenere anche tecnicamente due seconde punte e magari, con gli inserimenti di Guarin, di sopperire all'assenza di una boa come Milito. Avere centrocampisti più qualitativamente rilevanti permetterà all'allenatore di mantenere alto il baricentro e puntare sulla tecnica e l'imprevedibilità. Mancherà il giocatore che fa salire i compagni nei momenti difficili, ma dalla mediana potranno inserirsi in zona offensiva diversi elementi in grado di creare scompiglio nelle difese avversarie. Almeno questa è la speranza di oggi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 16 febbraio 2013 alle 22:35
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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