L’allenamento di ieri all’Army Pitch ha delineato quasi del tutto la formazione titolare dei nerazzurri, che man mano sta diventando molto fedele a quella che lo scorso 22 maggio salì sul tetto d’Europa a Madrid. La seduta di ieri, a porte chiuse, ha visto i giocatori lavorare sul piano tattico. Benitez sembra non avere dubbi: Julio Cesar ci sarà, idem Maicon. Il Colosso brasiliano formerà insieme a Lucio, Chivu (favorito dell’ultima ora, anche se Ivan Cordoba e Materazzi restano in lizza) e Zanetti la linea difensiva. In avanti i posti sono decisi: al centro dell’attacco torna il Principe Diego Milito, che verrà supportato da Pandev, Sneijder e Samuel Eto’o. I dubbi del tecnico spagnolo però sono concentrati nella parte centrale della squadra, ovvero la linea mediana, dove i favoriti sono Stankovic e Cambiasso, nonostante Thiago Motta stia prendendo ritmo e condizione. L’italo-brasiliano scalpita e non è escluso che possa essere la mossa dell’ultima ora, visto che il serbo, assente a Brema, ha avuto un po’ di problemi fisici a Roma che lo hanno fatto uscire anzitempo. D’altra parte però l’agile centrocampo coreano imporrebbe a Benitez di schierarlo, giacchè Motta, più compassato rispetto all’ex Lazio, potrebbe soffrire la velocità degli asiatici.

Ad ogni modo lo spagnolo si riserva di sciogliere in queste ultime ore i suoi dubbi, e deciderà se far guadagnare alla squadra classe e geometrie, oppure se avere in campo un gladiatore in più, pronto alla battaglia. Sta di fatto che chiunque dovesse scendere in campo darà il 100% per portare a casa la Coppa del Mondo e farla diventare sempre di più un trofeo di Morattiano stampo, il primo per Massimo, dopo le Intercontinentali del padre Angelo. La squadra è pronta, si legge convinzione negli occhi dei giocatori che sanno di non dover fallire. Bisogna così ritrovare quella sicurezza e quello spirito che i nerazzurri avevano con loro la notte di Madrid, i cosiddetti ‘occhi della tigre’ e il bisogno di contribuire per portare a casa il trofeo. D’altronde fu lo stesso Stankovic a dire, la notte del 22 maggio, che in campo vi erano 11 leoni e altri 7 in panchina, pronti a subentrare. Uno spirito che si spera possa esserci anche ad Abu Dhabi, per chiudere al meglio un 2010 da leggenda.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 14 dicembre 2010 alle 08:45
Autore: Alberto Casavecchia
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