DERBY. L’attesa scandaglia le ore alimentando l’evento. Col passare del tempo sembra di sentirlo crescere il boato di San Siro, l’attimo in cui i battiti degli 80.000 saranno tutti sincronizzati sul dischetto di centrocampo, inseguendo con gli occhi un pallone con il cuore votato al trionfo. Nel calcio la suspense che precede un derby non ha eguali. La classifica e la tattica divengono esuberanti. L’atmosfera si colma di speranze, ricordi e rivalità che da sempre hanno segnato la stracittadina. La mente è concentrata nel sostenere i propri beniamini, dal momento in cui si avverte che quello non sarà un incontro come tutti gli altri. Durante la settimana si ha modo di ripercorrere le sfide più care alla memoria, le prodezze che hanno segnato la storia, auspicando di rivederle in campo stasera, tra Milan e Inter. Poi, tutto vola via in quei fatidici novanta minuti di tensione, che lasciano sul prato del Meazza soltanto vincitori e sconfitti, e un risultato che fortifica l’uno e amareggia l’altro. In fin dei conti, è pur sempre una partita.

RIPRENDITI LA TUA INTER. Ho sempre trovato scomoda la moda tutta italiana dell'assegnare sottotitoli forzati a film di provenienza straniera. Il più delle volte si rischia di fraintendere le intenzioni del regista. O ancora, il messaggio veicolato dalle case di distribuzione si fa incoerente con la trama, palesando strategie di marketing che mirano soltanto ad attrarre pubblico. Era mercoledì quando Wesley Sneijder ha potuto svolgere finalmente il primo allenamento in gruppo con la squadra, segno che i guai fisici che lo tartassano dalla scorsa metà di novembre sembrano essere ormai alle spalle. Una giornata occupata anche dal trattamento per il recupero a cui si è sottoposto l’olandese, che ha voluto far di tutto per esserci a questo derby, anche qualora non dovesse partire tra i titolari. Nonostante i numerosi impegni, in casa e ad Appiano, la sera Wes non si è voluto far mancare il solito tweet - ormai è routine - rivolto agli oltre 500.000 fan che lo seguono sul social network: “Ho appena terminato le cure, adesso vedrò il film Abduction. Buona notte a tutti!”, ha chiuso salutando. Tornando alla pellicola, ovviamente Wesley avrà voluto godersela in lingua originale. Da parte mia, leggendo il messaggio, è venuto automatico collegare il film al sottotitolo che reca la versione italiana: ‘Abduction - Riprenditi la tua vita’ recita la locandina. È perfetto, ho pensato subito. Stavolta credo proprio che i produttori non avrebbero potuto compiere una scelta più azzeccata. Perfetto, sì, per il rientro in scena di Wesley. Dopo più di due mesi di lontananza dal nerazzurro, in cui i maligni hanno intravisto anche una mossa dell’Inter intenzionata a cederlo al Manchester, chissà, è davvero arrivato il tempo di riprendersi quella trequarti, di rispolverare i vecchi numeri facendo esplodere, con una punizione, un assist, un lampo, la festa nerazzurra. E infiammando i sogni di una seconda parte di stagione in cui l'Inter possa tornare a ergersi con fierezza, in Italia come in Europa. Sarebbe bellissimo se tutto ciò iniziasse ad accadere proprio nel derby, sfida forse già cruciale per il campionato, in cui ci sono in palio i punti e il prestigio dei due club… Wesley, è il momento, riprenditi la tua Inter!

MILAN-INTER 3-0 (2 aprile 2011). “Finalmente arrivati a casa, Alice non è voluta salire in ascensore: contrariato e di umore grigio ho fatto le scale a piedi, fin quando lei non mi ha fatto sedere sui gradini del secondo piano. Mancava solo una delle sue stranezze, non potevamo rilassarci sul divano?! Senza lasciarmi spazio alcuno per protestare ha aperto velocemente la borsa e tirato fuori un uovo di cartone legato con nastro adesivo decorato con galline gialle. Dopo aver rotto l’uovo su sua insistenza, tra una carica di morbidi pulcini pasquali mi sono capitati in mano gli esiti di due test di gravidanza… Positivo. Positivo! Alice è incinta e io diventerò padre un’altra volta! Tutto nell’animo mi si ribalta e gioisce!
Tutti gli interisti e i milanisti stasera dovrebbero sapere che il risultato del campo non contava: l’esito della partita è sfuggito a ogni pronostico. Quello è il calcio, questa è la vita. Come facciamo ogni volta, abbiamo ritagliato un pezzo di prato fingendo che fosse il mondo, ci siamo illusi di aver fermato il tempo per novanta minuti inseguendo un pallone come se fosse l’ultimo; ci siamo disperati noi, hanno riso gli altri. Dopo un attimo, fuori di lì, tutto è ricominciato; ovviamente non si era mai fermato del tutto. Il bello è averci creduto”.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 gennaio 2012 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri
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