Inter-Napoli gara cruciale per la stagione nerazzurra? Sfida decisiva per il futuro di Mazzarri, con il fantasma di De Boer ad aleggiare sulla panchina interista? No, tutt'altro. Questa sono "illazioni", come le definisce Walter da San Vincenzo. Il tecnico verrà valutato fino a fine stagione, ma la fiducia c'è, senza ombre. Sarebbe però sbagliato togliere alla partita di stasera la valenza che giustamente avrà. Dal ritorno di Mazzarri al San Paolo, al fatto che si tratta di un banco di prova importante per i nerazzurri, che vengono da un periodo complicato. E soprattutto c'è di mezzo la corsa Champions, con quel terzo posto che sarebbe l'obiettivo insperato della stagione interista. 

Mazzarri non parla di mercato, ma tra le righe ha fatto capire che servirà chiarezza da parte della dirigenza. Per ora la rosa messagli a disposizione non è da vertice e il grande lavoro svolto dal tecnico ha illuso l'ambiente che si potesse puntare da subito a grandi traguardi. Siamo all'anno zero, e Mazzarri vuole che si sappia, o in alternativa che ci si muova per dimostrare il contrario, intervenendo sul mercato con colpi di primo livello, sotto il suo consiglio. 
Una vittoria nella gara di stasera, come contro il Milan, consentirebbe di arrivare alla finestra di gennaio in piena corsa Champions. Allora la dirigenza potrebbe decidere di fare uno sforzo e accontentare fin da subito il tecnico. In caso contrario si proseguirà con l'autofinanziamento del mercato e magari verrà dato più spazio ai giovani, nell'ottica di un progetto più a lungo termine. 

Intanto qualcosa si muove, soprattutto in uscita. Di sicuro con tempistiche discutibili, i dirigenti nerazzurri sono stati a Londra per cercare di capire eventuali interessamenti per Guarin, uno dei pochi giocatori con mercato e che possono portare fondi da investire. Più che contropartite, i dirigenti sperano di fare una buona plusvalenza, incassando intorno ai 18 milioni. Allo stesso modo, sottotraccia, sono iniziati i discorsi per cedere l'altro ex Porto Alvaro Pereira. Qui il rischio di minusvalenza è forte (l'Inter chiede poco più di 7,5 milioni) e per ora le offerte non si avvicinano neanche un po' alla richiesta. La Bundesliga è una possibilità per il futuro del Palito (e non c'è solo il Wolfsburg), con Cska e Tottenham sullo sfondo. Kuzmanovic e Mudingayi sono gli altri sacrificabili, ma non porterebbero grossi incassi. Per di più non sono arrivate ancora offerte se non sondaggi, non solo dall'Italia, ma con la Bundes in prima fila.

Dalle cessioni partirà quindi il primo mercato targato Thohir. Possibilmente senza la cessione di Ranocchia, per cui si preferirebbe decidere in estate. Con un primo rinforzo già pronto: quell'Icardi al rientro dall'operazione che potrà far parlare finalmente il campo piuttosto che twitter, anche se solo per qualche minuto (ha già dimostrato di poter essere decisivo anche dalla panchina). Kovacic potrebbe essere un nuovo protagonista della seconda parte di stagione, con Guarin sull'uscio che libererebbe spazio in mediana. 

Poi ci sono gli innesti, quell'esterno e l'attaccante (Lavezzi e Criscito i preferiti di Mazzarri) che ha chiesto il tecnico, senza dimenticare che il profilo della punta verrà deciso in base alle garanzie che darà Milito, l'unico in grado di far cambiare idea tattica all'allenatore. Senza dimenticare una possibile sorpresa a centrocampo. Un giocatore completo, abile ad agire davanti alla difesa come da mezzala farebbe certamente comodo all'Inter, che non ha trovato certezze in Taider e non potrà contare eternamente su Cambiasso. Nainggolan risponde perfettamente alle caratteristiche (e la Juve senza gli introiti della Champions potrebbe defilarsi), senza escludere del tutto Fernando e un mister X. 

Dipenderà dai risultati di queste 2 gare, fondamentali per Mazzarri che vuole il bottino pieno, ma non trema. C'è in ballo l'Inter e il nuovo progetto, non certo la sua panchina. 
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 dicembre 2013 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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