Un fulmine a ciel sereno, difficile definire diversamente l’addio di Leonardo all’Inter. Tutto è iniziato qualche giorno fa ma solo nelle ultime ore è stato reso pubblico, senza neanche lasciarci il tempo di metabolizzare questo divorzio. Francamente, non capisco come sia potuto accadere. Fino a pochi giorni fa Leo sosteneva di essere felice all’Inter, di sentirsi un allenatore e di voler cogliere questa seconda chance nerazzurra come un’opportunità per crescere ancora. Invece ora è pronto a dire sì al Paris Saint Germain, dove finirà ancora dietro una scrivania. Chiaramente l’offerta è allettante: lo sceicco Al Thani in pratica gli darà le chiavi del club, ma non la panchina. Quella che Leo diceva di sentire sua, di non voler abbandonare più per un nuovo ruolo dirigenziale. Non me l’aspettavo, davvero. Credevo fosse la solita boutade di mercato volta a destabilizzare l’ambiente nerazzurro e le smentite di facciata del club me lo confermavano. Invece il giorno dopo sono arrivate le prime, timide conferme di una separazione ormai prossima.

Ora mi rivolgo a te, Leonardo, pur con la consapevolezza che non leggerai mai questi miei pensieri. Mi rendo conto che per te può essere un’opportunità (anche economica), ma spiegami perché l’hai fatto... Non mi sembri un personaggio attaccato al denaro, ti sei presentato a noi tifosi come uomo fuori dagli schemi (non solo tatticamente), pronto a rinnegare il tuo passato per credere in un progetto. Dicevi di star bene all’Inter e Moratti ti ha difeso a spada tratta anche nei momenti in cui eri destinato alla pubblica fustigazione. E adesso sei pronto a metterti alle spalle questa avventura che definivi stimolante, abbandonando un progetto in corso d’opera per seguirne un altro tutto da inventare. Smentendoti anche sul ruolo che avresti voluto interpretare. Anche tu, insomma, ti sei fatto attrarre dalle ambizioni arabe come molti altri colleghi e calciatori.

Forse la rivincita sul Milan non era abbastanza stimolante per te? Forse preferisci allontanarti dallo stress italiano per accomodarti all’ombra serena della torre Eiffel? Oppure non ti interessa lasciare una squadra e una società che ti ha difeso sempre, ha creduto in te e con te aveva intenzione di riprendersi quello scudetto oggi cucito sulle maglie di chi ti ha maltrattato dopo averti amato? Strano, molto strano. Capisco un po’ come si siano sentiti traditi i tifosi del Milan, perché hai in pratica fatto lo stesso con noi interisti: certo, è accaduto dopo 6 mesi, non certo 13 anni, ma la sostanza non muta. In minima parte, anch’io mi sento tradito, pur comprendendo che, caratterialmente, sei un uomo che segue l’istinto non curandosi delle conseguenze. Mi spiace davvero, perché ormai ti vedevo un perno del progetto di rinascita nerazzurra, perché negli ultimi tempi ti ho visto migliorare anche tatticamente e perché i giocatori ti hanno accolto da subito nella loro famiglia. Ti avrei voluto anche come dirigente, se non ci fosse stata alternativa. Invece sei pronto a fare le valigie, così, improvvisamente, costringendoci a trovare un’alternativa in fretta e furia.

Probabilmente sarà Marcelo Bielsa a sostituirti. Lo chiamano il loco, il pazzo, etichetta perfetta per una squadra pazza come l’Inter. Ma stavolta, e non me l’aspettavo, il colpo di testa è stato tuo...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 16 giugno 2011 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino
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