La notizia della rottura tra Inter e Milan per la questione stadio è di ispirazione per Luigi Garlando, che sulla pagine de La GAzzetta dello Sport ripercorre parte della storia dei due club. Perché "a venti anni dai due derby di Champions è cambiato il mondo: c’erano una volta due dirigenti divisi da una decina di numeri civici in via Bigli, ora c’è la guerra fredda tra americani e cinesi - si legge -. Un’incomunicabilità e una rivalità cresciute negli ultimi anni, ben rappresentate dal fallimento del progetto di un nuovo stadio in comune, lasciato sul tavolo delle trattative per anni e seccato come una pianta, perché le parti non l’hanno annaffiato con la buona volontà. Se un tempo San Siro, come il Duomo, sembrava il tempio ideale e necessario di tutti i milanesi, oggi un impianto che faccia convivere cinesi e americani sembra inconcepibile. Come trovare una sintesi architettonica tra la Casa Bianca e la Città Proibita. Lingue diverse, stessa filastrocca: «Casa mia, casa mia, per gloriosa che tu sia, molto meglio andare via» Il 2003 è lontano, in tutti i sensi. In quell’estate Milan e Inter si scambiarono quattro ragazzotti sconosciuti per la gioia di entrambi i bilanci. Visto l’aria che tira in tema plusvalenze, meglio evitare pericolose nostalgie, molto meglio e che le milanesi anche qui, come per lo stadio, prendano strade diverse".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 25 febbraio 2023 alle 10:33
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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