Giuseppe Marotta, ad della Juventus, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Un'intervista interessante, in cui l'ex dirigente doriano tocca vari punti e parla anche di Inter. Ecco i passaggi più interessanti.

Chi teme per lo scudetto?
«La classifica dice Napoli. Ma io non trascurerei neanche Inter, Lazio e Roma. Né tralascerei il Milan: è partito male, ma in via Turati sanno bene come uscire da certe situazioni. Insomma, tutto è aperto».

Su Jovetic.
«Ne abbiamo parlato con il presidente Cognigni e con il d.s. Pradé: se non è educazione questa... Comunque Jovetic non c’interessa più».

Su Llorente e Drogba cosa può succedere?
«Stiamo bene così. Ripeto, seguiamo tutte le situazioni a patto che si creino condizioni economicheallettanti».


Verratti al Psg è una ferita aperta per il calcio italiano. 
«Ma la Juve ha preso Pogba gratis e sta valorizzando Marrone, due ottimi talenti in cui crediamo molto. Purtroppo non potevamo spendere 12 milioni per Verratti. E’ il solito discorso delle compatibilità finanziarie».

E in generale sul calcio italiano.
«Abbiamo ancora 111 club professionistici: troppi. In Europa nessuna federazione ha questi format. E poi c’è il tema delle seconde squadre. La Juve, l’Inter e il Milan rappresentano oltre il 50% del fatturato. Dobbiamo avere la possibilità di sfruttare i nostri investimenti, soprattutto quelli sui giovani.Macon la legge Melandri tutto è più difficile. Non discuto la ripartizione collettiva, ma siamo in una situazione-capestro. Vanno rivisti i criteri di suddivisione degli introiti, premiando di più chi investe e chi vince. L’Udinese, ad esempio, in questi anni ha fatto benissimo, ma poi vende i pezzi migliori ed esce ai preliminari. Così l’Italia resta con due sole squadre in Champions. La rotta va invertita, anche nella giustizia sportiva».

Sezione: News / Data: Mer 10 ottobre 2012 alle 12:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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