Dagli studi de La Domenica Sportiva, torna a parlare Claudio Ranieri. Il tecnico nerazzurro torna ospite della trasmissione e offre una panoramica totale del momento dell'Inter e non solo, anche quello suo individuale perché molto delicato. In diretta, FcInterNews.it vi riporta le dichiarazioni integrali di Ranieri, che inizia discutendo della crisi nerazzurra: "Bisogna essere sinceri, chiari, lucidi. Avevamo raddrizzato la barca ma poi ci siamo disuniti. Dobbiamo solo ritrovare l'umiltà, la determinazione e la voglia di far bene. Ora riazzeriamo i conti, non tutto è finito, ora c'è una bella sfida contro il Marsiglia e possiamo risollevarci per finire bene la stagione.

IL LAVORO E LA SOFFERENZA - "Da qui a mercoledì lavorerò sulla compattezza, sull'orgoglio di questi campioni che stanno soffrendo. Volere troppo a volte può far male. Questi ragazzi non se ne fregano, anzi, soffrono. Questo è un buon segno, non è gente che se ne sbatte della situazione. L'Inter è una squadra prestigiosa, andremo su un campo europeo, andiamo lì per far bene e dobbiamo essere positivi. Tutte queste sconfitte ci stanno facendo male. Credo che gli uomini ci sono, il carattere c'è ma dobbiamo tirarlo fuori".

LA PREPARAZIONE ATLETICA - "Non credo sia stata sbagliata la preparazione. Questa squadra ha dato tanto, bisogna saper dosare questi ragazzi, non si può far correre sempre gente che ha dato tanto, bisogna tenerli al punto giusto. Stiamo mancando nella concentrazione, non nella corsa. Prima eravamo concentrati e all'improvviso ci siamo distratti. Ma quando soffri così tanto sarai sempre molto più concentrato".

SNEIJDER, PROBLEMA O SOLUZIONE? - "Credo sia una soluzione, ma al momento giusto - afferma Ranieri -. Avevamo trovato l'equilibrio ma ho il dovere di inserire i campioni in questa macchina. Ora vedremo cosa devo fare, perché devo prendere delle decisioni per il bene della squadra e le prenderò di sicuro. Quando è finito il ciclo di 7 vittorie, dissi che iniziava il bello e il difficile, perché bisognava inserire un campione come Sneijder in una macchina perfetta. Fino a quel momento avevamo coperto bene i problemi. Adesso la coperta è sempre troppo corta dal punto di vista del modulo. Se perdiamo i duelli a centrocampo, perdiamo la partita". Col Novara, Sneijder giocò più largo: "L'avevo messo largo per saltare l'uomo, e l'ha fatto. Quando era centrale sbatteva contro i centrocampisti difensivi e aveva dietro altri tre uomini".

I SENATORI INTOCCABILI - "Questi ragazzi sono stupendi, ci mettono la faccia e hanno carisma e tanto ancora da dare. Non sto facendo giocare i senatori per un motivo a caso, ma perché sanno guidare i compagni e sanno stare in mezzo al campo anche in momento complessi. Non è che finché fanno bene quando la squadra vince nessuno ne parla, poi i primi a pagare quando ci disuniamo sono loro, almeno dal punto di vista mediatico. Questo non è giusto". Provocato da Gene Gnocchi sull'obiettivo salvezza, Ranieri è duro: "Noi faremo bene".

LO SPOGLIATOIO E' UNITO - "Non ci sono divisioni, come fa ad esserci malumore? Chi non gioca si lamenta sempre, ma hanno giocato tutti quindi non c'è nulla da dire. Non c'è alcuna divisione nello spogliatoio".

IL RAPPORTO CON SOCIETA' E MORATTI - "Non mi sento delegittimato. Ho un rapporto affiatato con il presidente, con Branca e con Ausilio e con tutto lo staff messomi a disposizione. Stiamo lavorando come pazzi, perché quando non arrivano i risultati tutti danno il massimo. Non ho alcun problema con nessuno, posso garantirlo. Moratti uscito prima da San Siro? Mi è dispiaciuto, per questo ho chiesto scusa, perché Moratti ha messo tantissimi soldi per quest'Inter ed è il primo tifoso. E posso garantirvi che vuole continuare a mettere danaro per l'Inter. Quando è venuto a trovarci ci ha detto di essere a capo di una squadra prestigiosa e vuole continuare a vincere, assolutamente. Io da allenatore dico che per un anno ci sta che una squadra abbia qualche problema, un ricambio normale ci sarà, ma la squadra c'è e la società è sana e forte".

MERCATO E RICHIESTE NON ESAUDITE - "Avevo chiesto un esterno, ma se non è stato possibile c'è poco da fare. Volevo tenere Thiago Motta, eravamo riusciti a convincerlo a restare fino a giugno con il contratto già firmato anche dal Paris Saint-Germain per il trasferimento in estate, poi Thiago è tornato alla carica perché voleva partire in direzione Parigi. Perché tenerlo a tutti i costi? sarebbero mancati gli stimoli. Quando lo misi a Napoli ha causato un rigore, tutti dicevano l'avesse fatto a posta, era una situazione paradossale. Abbiamo preferito perdere un campione. però meglio avere gente che abbia voglia di dare tutto all'Inter".

RANOCCHIA E SAMUEL -  "Conto tantissimo su Andrea, gli ho detto che per me resterà all'Inter per 10 anni, ha fatto 24 anni l'altro giorno, è un pezzo importante del calcio italiano. Ha sbagliato quello stop, poi c'è poco da dire...". Samuel recupera per Marsiglia? "Walter ancora avverte qualche problemino, stiamo valutano".

SFORTUNA E MUNTARI - Sulla sfortuna del momento con Muntari che ha addirittura segnato col Milan, Ranieri scherza con Gnocchi: "Anche se tu, Gene, venissi ad allenarti con noi e poi con un'altra squadra segneresti di sicuro con gli altri e non con noi", dice ridendo.

SI VA A MARSIGLIA - "Dico sempre che non è importante il nome della squadra rivale ma lo stato di forma. Da quando ci sono io, c'è questo mese in cui stiamo andando male; dall'altra parte, c'è un OM che non perde da novembre. Deschamps ha una squadra in mano molto in salute, colma di elementi molto alti, tecnicamente validi, scendono in campo per giocarsi la partita e hanno un allenatore che conosce il calcio italiano".

CHAMPIONS, UNA SPERANZA - "So bene - dice Ranieri - che devo mandare in campo i migliori e i più opportuni per battere la squadra avversaria, questa regola vale sempre. Conosco bene il Marsiglia, cercherò di fare in modo di sfruttare i loro dettagli negativi e le nostre potenzialità".

QUESTIONE MODULO - "La questione modulo non c'entra. Se guardate la gara col Bologna, nei gol presi il modulo non c'entra niente. Julio Cesar non ha fatto una parata, non dico per criticarlo, ma hanno fatto tre tiri tre gol. A noi, il primo tiro che capita è un gol subito. Col Bologna hai tre occasioni clamorose e non le realizzi; poi Caracciolo ci segna al primo tiro nel match contro il Novara e neanche ci danno un rigore, ma non mi sto lamentando, è solo una disamina dei fatti. In questo momento si vedono coraggio e personalità, perché i momenti difficili nel calcio esistono e il calcio non è che una piccola metafora della vita".

Con questo intervento, Claudio lascia lo studio della DS e mostra determinazione da vendere. Perché l'Inter non molla. Mai.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 19 febbraio 2012 alle 22:37
Autore: Fabrizio Romano
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