Nella puntata odierna di Inter Nos, in onda su Inter Channel, è Gary Medel il protagonista. E’ stato il cileno a sottoporsi alle domande provenienti dai tifosi effettuate tramite i profili social della società. 

Il centrocampista cileno inizia a rispondere partendo dalla sua esperienza all’Inter: “Sto bene qui all’Inter, mi trovo bene con tutti. Mi sento molto a casa, è molto simile al Sud America. Adesso siamo usciti da un periodo difficile, ma speriamo che possa andare sempre meglio. Con Mancini mi trovo benissimo, mi dà sempre tante soddisfazioni, ma devo continuare a migliorare attraverso il lavoro e bisogna farlo bene. Per la squadra sono disposto a fare qualsiasi ruolo, ho sempre giocato davanti alla difesa qui in Italia, ma posso fare anche la fase offensiva: l’ho già fatto al Siviglia e al Boca Juniors. Al mio esordio con la maglia del Cile feci anche una doppietta (contro la Bolivia nel 2009), ne feci una in Superclasico contro il River. Segnare per un giocatore è sempre il momento più bello. Il mio arrivo all’Inter? Mi ricordo che ero al Mondiale e mi chiamò il mio agente dicendomi che sarei potuto andare all’Inter. Piero (Ausilio, ndr) mi chiamò e io non esitai un secondo a dire di sì perché l’Inter è uno dei club più importanti al mondo". 

Il focus poi si sposta su Zamorano e l’apporto che ha avuto nella sua carriera, ma anche sul rapporto fra il Pitbull e i tifosi: “E’ uno dei giocatori più importanti per noi cileni. Lui e Salas sono i giocatori più importanti nella storia del nostro calcio, è una bellissima persona. L’anno scorso con il Cile abbiamo fatto la storia. Eravamo una grande squadra e siamo riusciti a rispettare i pronostici battendo una squadra come l’Argentina in finale. Dopo la finale sono tutti impazziti per la gioia perché mai c’era stata una vittoria così importante. Tifosi? Io vedo sempre che ci aspettano fuori dai cancelli anche per delle ore e mi sembra giusto concedere loro del tempo, se lo meritano ogni volta. Io posso giocar male o bene, ma dò sempre il mio meglio per la squadra e la gente lo capisce. Io spero di poter restare tutta la vita all’Inter, mi sento bene e sono contento. E’ come essere a casa". 

In questi giorni si è anche parlato della possibilità dell’arrivo di Banega a Milano e Gary si sofferma sulla possibilità di creare una mediana ex Siviglia con Kondogbia: "Io mi trovo bene con qualsiasi compagno di squadra, con Banega non ho mai giocato ma conosco le sue grandi qualità. Il Boca? E’ una squadra incredibile, una tifoseria speciale. Nel mondo lo conoscono tutti e ne conoscono tutti la tifoseria. Giocare lì per me è stato speciale. L’esperienza al Siviglia è stata molto bella, i tifosi mi volevano molto bene e ho passato delle belle stagioni lì. Il campionato italiano? Mi piace molto perché ogni gara è difficile, non è come in Spagna. Qui bisogna lottare ogni partita per riuscire ad arrivare a portare i tre punti a casa. La difficoltà della Serie A è la tattica, gli avversari ti aspettano quasi tutti nella loro metà campo e questo rende difficile giocare bene il pallone”.

Si parla poi della sua grinta in campo partendo dal suo soprannome, Pitbull: “E’ un soprannome che mi piace moltissimo, perché mi descrive perfettamente. Mi piace molto fare pressing, è bellissimo pressare alto per recuperare la palla nella metà campo avversaria per ripartire. Agisco molto in funzione della squadra per essere sempre di aiuto ai miei compagni. A me viene naturale leggere la situazione e la giocata, io non faccio altro che cercare di mettere pressione. Fare il playmaker? A me piace pressare, sono in grado di far muovere velocemente la palla, però mi trovo meglio a fare pressione. Il mio stile è quello, non sono uno tonto che fa sempre il passaggio facile e il mio modo di giocare non cambia in base al modulo. La vittoria più bella nella mia carriera all’Inter è quella contro la Juventus in Coppa Italia, è stata una gara quasi perfetta, solo se Ivan (Perisic) avesse fatto il quarto sarebbe stata perfetta. A me non cambia chi segna, l’importante è vincere. Contro il Bologna dobbiamo giocarcela, sono una buona squadra, ma noi siamo l’Inter e dobbiamo essere positivi per portare a casa i tre punti”.

Partendo dalla vittoria con la Juve si passa alla situazione attuale: “Abbiamo perso troppe volte in questi mesi, contro la Juventus abbiamo fatto bene e abbiamo riguadagnato fiducia e si è visto anche contro il Palermo. Fare bene con il Bologna è importante per arrivare alla sfida contro la Roma per vincere anche lì, perché noi crediamo al terzo posto finale. Il gol all’andata? Me lo sentivo nella gamba e per fortuna è andata bene. Siamo un bel gruppo, stiamo tutti bene insieme. Non è necessario essere amici tutti quanti, ma in campo lavoriamo molto bene insieme ed è questo l’importante. Con la maglia dell’Inter mi piacerebbe vincere principalmente il campionato, poi si vedrà. Gente come Zanetti e Stankovic ti insegnano cosa è l’Inter e questo aiuta tutti quanti nel corso della stagione. Posso migliorare in tutto, nel calcio è così. Non bisogna mai smettere di impegnarsi in allenamento per fare sempre meglio”. 

A Medel poi viene chiesta una serie di curiosità, fra cui quale fosse il giocatore più forte con cui abbia mai giocato al di fuori dell’Inter: “Sono tre miei compagni di Nazionale, Valdivia, Vidal e Alexis (Sanchez). Un acquisto per l’Inter? Io consiglio ad Ausilio Valdivia che gioca a Dubai, anche se ha 33 anni. E’ un giocatore come Roman (Riquelme)”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 10 marzo 2016 alle 21:56
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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