Intervistato da gianlucadimarzio.com, Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato del momento dello sport italiano e anche delle non-scelte della Uefa. "Buon senso e responsabilità, fin da subito, ci hanno indicato la via. Altro non si sarebbe potuto fare che fermarsi - ha detto il numero uno dello sport italiano -. Il problema non sono le porte chiuse, bensì la tutela della salute degli atleti. Ci dicono che non dobbiamo avere contatti e poi li lasciamo gareggiare? E se uno di loro avesse un problema? La risposta a questi interrogativi è e dovrebbe essere dettata soltanto dal buon senso. In questo momento così delicato lo sport ha l’obbligo, il dovere di fermarsi. Poi in molti, a livello internazionale, ci hanno seguito, altri invece hanno adottato strategie differenti. Non possiamo imporre, ovviamente, regole agli organi sovranazionali, ma la situazione è talmente grave che, crediamo, per quanto è di nostra competenza, non si possa fare a meno di fermare tutto".

Eppure anche stasera si gioca in Europa League... "Non è una decisione di mia competenza. Io posso dire che sono rimasto stupito del fatto che non si sia ancora deciso di fermare le varie coppe - ha spiegato Malagò -. Ma ripeto: non è un argomento su cui posso avere delle competenze dirette. Capisco che ci siano degli interessi, economici e sociali, ma la salute è un bene primario e deve essere messo al primo posto. Il prossimo consiglio federale? Spero che tutti i presidenti dei club, verso i quali peraltro nutro grande stima, ragionino in termini generali e non personalistici. Serve la massima unità per uscire da questa situazione".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 12 marzo 2020 alle 20:00 / Fonte: gianlucadimarzio.com
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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