In queste ore travagliate per il futuro dell'Inter, è bello ricordare la partita che gli interisti non dimenticheranno mai: la finale di Madrid. Domani, 22 dicembre, saranno passati sette mesi da quel giorno. Per questo Uefa.com propone uno speciale sulla Champions 2010, ricordando in particolar modo la finale di Madrid. Sono proprio i protagonisti di quella notte a raccontare le emozioni che hanno vissuto quel 22 maggio 2010. Due squadra, Inter e Bayern, che si incontreranno di nuovo, per gli ottavi di finale. Il gol che ha spianato la via, al 35° minuto, è nato da una combinazione Sneijder-Milito. Il Principe prova a raccontarlo: "E' difficile da descrivere. E' stato davvero un bel gol. Dopo il passaggio di Wesley non ho avuto molto tempo per pensare, ma ho deciso di ritardare il tiro. Ho aspettato che il portiere si muovesse, poi ho calciato. Fortunatamente, mi è andata bene". Anche Sneijder ha ancora in mente l'azione: "Ricordo molto bene il mio movimento. Ho ricevuto il pallone spalle alla porta e mi sono girato rapidamente. Ho visto Milito inserirsi nello spazio e gli ho fatto il passaggio giusto nel momento giusto con la velocità giusta. E' stato un momento assolutamente straordinario".

La partita prosegue e l'Inter riesce a mantenere il vantaggio. E lo fa grazie ad una splendida parata di Julio Cesar su Robben: "La ripresa era appena cominciata -racconta Julio-. Mi sono trovato in una situazione di uno contro uno e ho compiuto una parata importante, perché ho permesso alla squadra di restare avanti". Una parata importante, come sottolinea Milito: "Il mio cuore si è fermato per un momento, ma quella parata è stata fantastica e ci ha garantito la vittoria". Poi è arrivato proprio il gol del Principe, che ha chiuso la partita: "Ero talmente stanco che non avevo più nemmeno la forza di pensare, ma ho capito subito che ormai la partita era decisa. Il secondo gol ha fatto veramente male ai nostri avversari". La pensa così anche Sneijder: "In quel momento ho capito che era finita e lo hanno capito anche i nostri avversari". E' stato un momento speciale anche per Maicon: "Ho rivolto lo sguardo al cielo, poi ho cercato la mia famiglia sugli spalti e ho guardato Milito. Ha meritato di vivere un momento del genere, perché ha lavorato tanto per arrivarci. Il suo secondo gol ha deciso la partita".

Il Colosso svela anche le parole di Mourinho prima della partita: "Ricordo che ci disse che eravamo arrivati in finale perché lo avevamo meritato e che non voleva tornare a Milano senza la soddisfazione di averla vinta". E Maicon e i compagni quella soddisfazione l'hanno avuta: "Non c'è molto da aggiungere. Per un giocatore come me, che ha avuto parecchi problemi ad inizio carriera, superare tante difficoltà ed arrivare in un grande club come l'Inter a giocarsi una finale europea... E' stato il momento più bello della mia vita". Della stessa opinione anche Julio Cesar: "Quando Mourinho è arrivato all'Inter, gli ho espresso il desiderio di baciare la coppa, un giorno. Quel momento è stato il più bello della mia carriera. Qualsiasi giocatore vorrebbe baciare quel trofeo e io ho avuto la fortuna di farlo insieme ai miei compagni. E' stato un momento fantastico, che ricorderò per sempre".

Per Mourinho quella è stata anche l'ultima partita con l'Inter, oltre ad essere stata la più bella: "Ho pianto, perché quello era il mio addio. Era successo lo stesso con il Porto, la finale era stata la mia ultima partita. E' il modo migliore per dire addio a una squadra. Le emozioni della vittoria, unite a quelle dell'addio hanno reso quella notte incredibile per me, una delle più belle nella mia carriera calcistica". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 21 dicembre 2010 alle 15:40
Autore: Guglielmo Cannavale
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