Viso scuro e stanco. Così Gian Piero Gasperini si presenta in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Ma non gli manca la forza di replicare alle perplessità che gli vengono avanzate. Ecco alcuni spunti tratti dal botta e risposta:

"Il modulo? È stato dimostrato che tutti i discorsi di questi giorni hanno pochissimo valore, hanno fatto solo confusione. È stata una partita diversa da Palermo, abbiamo avuto molte occasioni senza sfruttarle, poi c’è stato il loro gol, decisivo, viziato da fuorigioco. Non siamo stati fortunati, ma la prestazione dei giocatori è stata migliore e da questo bisogna ripartire.

Se mi aspettavo queste difficoltà all’Inter? Quando perdi in una squadra importante come l’Inter è normale che ci siano critiche. I toni e la qualità di questi giorni però non è normale, sembra che certe discussioni vengano da persone che non conoscono il calcio. È brutto ridurre ai numeri ogni discorso, in un paese in cui si parla tanto di calcio. Sono due sconfitte pesanti, anche se non è tutto da buttare, né stasera né domenica scorsa. Contro il Palermo non abbiamo interpretato bene la partita, non c’entra assolutamente il modulo. Ora dobbiamo trovare la lunghezza giusta della coperta. Questa squadra può disputare un campionato importante, peccato che si sia radunata due giorni prima dell’inizio. Già domenica faticavo ad accettare il risultato, questa sera è più difficile.

Se sento la fiducia della società? Io non ho mai parlato in modo esclusivo di 3-4-3, mai stato così categorico. Ho sempre detto che le partite vanno interpretate, non c’entra la fase difensiva. Difendere a quattro non significa che non si prende gol, così come difendere a tre non vuol dire che si subisce. È un atteggiamento poco professionale. A Palermo, indipendentemente dal modulo, abbiamo sbagliato l’interpretazione. Non si può essere categorici nei confronti del modulo, dipende da come si interpreta. Con Moratti ho sempre avuto un rapporto molto franco, diverso da quello che viene scritto. Nei miei confronti è sempre stato di supporto e molto chiaro, si parla di calcio e ci si confronta sulla squadra da due mesi a questa parte. Quello che viene scritto non corrisponde a verità. In base al mio rapporto con il presidente sento ancora la fiducia del club, anzi questo risultato cementa il rapporto con essa, visto che mi dà fastidio perdere così. Ho visto i giocatori esausti a fine partita, adesso mi aspetto una reazione d’orgoglio da parte di questi atleti.

La partita contro la Roma? So che la fiducia è a tempo, ogni sfida è importante quando c’è una partenza così falsa nei risultati. Dobbiamo fare in fretta, lavoriamo insieme da poco e ci sono giocatori nuovi, molti stasera hanno giocato. Devo trovare la quadratura migliore per fare subito risultato. Ma al di là del risultato, in partite come quella di stasera diventa difficile capire come fare risultato. Questa squadra ha tanti attaccanti di valore che però non riesce a supportare. Dovrò trovare l’equilibrio giusto per far giocare più o meno attaccanti, mi ci vorrebbe qualche partita ma dovrò riuscirci subito.

L’aspetto psicologico non mi preoccupa, la squadra ha dato molto, ha dato prova di voler vincere con impegno e motivazioni. Sotto l’aspetto tattico è una squadra ancora da costruire, devo essere io a darle una certezza di gioco. Ribadisco, ha molti buoni giocatori davanti che non sarà facile supportare sempre. È l’allenatore che deve velocemente trovare l’equilibrio giusto perché venga valorizzata meglio la squadra.

Non ho fatto assolutamente la formazione spinto dalle polemiche mediatiche. Nessuno mi ha mai spinto a fare una formazione piuttosto che un’altra, è un’invenzione. Ho sempre avuto libertà, chiaro che man mano che si gioca si devono apportare dei correttivi. Dispiace perché in entrambe le partite sono arrivate due sconfitte immeritate, un risultato diverso ci avrebbe aiutato di più. È mio dovere apportare dei correttivi in una squadra che gioca insieme da poco tempo.

Zàrate e Alvarez? Che riescano a convincere dipende dalle nostre prestazioni e dai risultati. Siamo partiti con risultati negativi e dovremo essere noi a riportare l’entusiasmo tra il pubblico, che comunque ci ha sempre sostenuto. Poi, chiaro che nei confronti di un giocatore possa esserci qualche mugugno che una buona prestazione può far sparire. È un test anche per me provarli e farli giocare nel modo migliore, non credo che la gente li abbia scelti come capri espiatori".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 14 settembre 2011 alle 23:37 / Fonte: dalll'inviato a San Siro: Fabio Costantino
Autore: Fabio Costantino
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