Intervistato da La Stampa, Rodrigo Palacio dice: "La classifica dice il vero. La Juve è la più forte, la Roma le sta appena un passo dietro come qualità. Ma in generale tutti quanti abbiamo le posizioni e anche i distacchi che meritiamo. Questo per noi è un anno difficile, ma rimaniamo una grande squadra che nella serata giusta può battere anche la Juve. Ci mancano alcuni punti per qualche ingiustizia che abbiamo subito e qualche rigore che dovevano darmi. Però credo che la nostra dimensione oggi sia questa. Ci rendiamo conto delle difficoltà e ci alleniamo molto con la fiducia di superare questo periodo e andare oltre. L’inizio di campionato ha falsato un po’ le prospettive, ci ha illuso che si potesse restare attaccati alle prime della classifica nonostante fosse un anno di transizione". E poi? "Siamo finiti in una campionato anomalo. Quelle che ci stanno davanti tengono un ritmo troppo alto per noi, adesso. Non perdono mai, vincono quasi sempre: non dovremmo sbagliare mai nulla". 
Palacio, poi, conferma di non aver alcun rimpianto per la scelta fatta: su di lui, c'era nche l'Arsenal. "Avevo la pubalgia, volevo prendermi il tempo per guarire là dove mi conoscevano. L’anno successivo, quando si presentò il Genoa, la situazione era cambiata, mi sentivo pronto per l’Europa".
Si dice: Palacio là davanti è troppo solo... "A Mazzarri sono mancate molte opzioni e per colpa degli infortuni sono stato spesso l’unica punta. Per qualunque squadra è ovvio che con più attaccanti le attenzioni dei difensori si dividono e ci si muove in maniera diversa, con più varietà".
Vucinic sarebbe stato un buon compagno di viaggio? "È un grande giocatore, con molta esperienza, sarei stato contento di giocargli insieme. Ma avremmo perso Guarin che per l’Inter è molto importante".
Un ritorno al Boca Juniors? "Vorrei tornare in Argentina dopo aver alzato una Coppa Europea come è riuscito a Carlitos con il Manchester United. Capisco che sembri impossibile per chi sta in un club italiano visto che neppure la Juve fa strada in Champions League tuttavia credo che qualcosa stia cambiando, la serie A quest’anno ha richiamato più campioni e quanto è successo alla Juve è stato solo un incidente: ma si può pensare che fosse più debole del Galatasaray?".

Sezione: Focus / Data: Sab 01 febbraio 2014 alle 09:53 / Fonte: La Stampa
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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