Con Andrea Stramaccioni in panchina, l'Inter ha ritrovato Alessandro Nista, tornato ad allenare i portieri nerazzurri.
È lui l'ospite del consueto appuntamento di Inter Channel alla vigilia del match con "A tu per tu".

Innanzitutto bentornato, come hai trovato i tuoi ragazzi dopo questa pausa?

"Li ho trovati molto bene, molto motivati e per questo motivo si riparte con il mio lavoro, ma dopo aver fatto sicuramente un altrettanto ottimo lavoro con chi mi ha precedeuto. Il loro rendimento, al di là del discorso generale, è sempre stato molto positivo".

Avere uno come Nista, che unisce alla cultura del lavoro anche il sorriso, aiuta a lavorare meglio?

"Credo di si, penso sia proprio un mio aspetto caratteriale. Il fatto di dover lavorare è un punto fermo e per questo credo che farlo con un certo tipo di rapporto, con una certa allegria, tra virgolette, ti possa portare anche a spingere un pochino oltre a quelle che sono le tue resistenze. Un sorriso anzichè una smorfia male non fa".

Che effetto ti ha fatto tornare al "Meazza"?

"Al di là di domenica, tornare qui è stato forse ancora più bello di quando sono arrivato perchè in quel momento ero in una realtà nuova, non sapevo bene quello che mi aspettava, sapevo di dover essere concentrato sul mio lavoro, ma per quel che riguarda gli aspetti un po' più personali, i rapporti, non sapevo bene a che cosa sarei andato incontro. Ritornando, invece, sapevo benissimo che sarei tornato in un ambiente che sento veramente forte dentro di me e intorno a me. È stata una sensazione probabilmente ancora più forte di quando sono arrivato l'anno scorso".

Visto come è andata domenica copntro il Genoa, hai fatto allenare i portieri sui calci di rigore contro?

"(ndr, sorride) Si, ma direi che domenica è stata veramente una partita pazza, in carne allo spirito della nostra squadra. Era importante partire bene, con una vittoria e credo che per una buona parte della partita si siano viste delle cose molto interessanti, un'impronta già abbastanza delineata nonostante i pochi giorni nei quali si è potuto lavorare. La cosa importante era quella, poi c'è stata una situazione che - voi sarete più bravi di me nelle statistiche -, ma non so se si sia mai verificata una gara nella quale vengono dati tre rigori contro in casa, ma si vince comunque la partita, è veramente tanta roba".

Epulsione del portiere per un contatto in area: si arriverà mai a una riforma di questa normativa?

"Che quello del portiere sia un ruolo estremamente complicato credo non ci siano dubbi e lo è ancora di più nel calcio moderno per la velocità con la quale si svolgono le azioni. Credo sia stata già presa in considerazione l'ipotesi di modificare questa normativa, che è effettivamente troppo penalizzante perchè il portiere cerca sempre di andare a intercettare la palla, poi come domenica scorsa, l'avversario riesce a saltarti, ma a quel punto lì tu sei sullo slancio dell'intervento e inevitabilmente vai a creare delle situazioni".

Sei d'accordo sulla doppia penalizzazione, cioè espulsione e la successiva squalifica?

"Già avere un rigore contro è qualcosa d'importante, a meno che non sci sia una così palese intenzione di voler abbatttere il giocatore, altrimenti credo che il rigore contro sia già sufficiente".

Julio Cesar ha svolto una settimana di lavoro tranquillo.

"Non tutti i mali vengono per nuocere. Questa settimana di recupero attivo e di lavoro prevalentemente organico tutto sommato non gli ha fatto male, quindi va bene così anche perchè noi abbiamo anche altri portieri. Castellazzi è un portiere che dà totale affidabilità, lavora bene e si è sempre fatto trovare pronto, quindi non ci deve essere nessun problema".

Da ex giocatore, dover giocare in sostanza su un campo "neutro" può assottigli un po' i valori del fattore casalingo?

"Sì, anche se noi dobbiamo guardare a quella che è la nostra partita indipendentemente da dove si va a gicoare. L'Inter è una squadra fatta di giocatori talmente importanti che è inutile stare a guardare se giochi in campo neutro o in casa. Giochi contro il Cagliari, è un avversario sicuramente alla nostra portata, contro il quale dobbiamo fare il massimo delle nostre possibilità del momento e portare via il massimo dei punti possibili".

Andrea Stramaccioni ti ha chiesto di fare qualcosa di particolare nella preparazione dei portieri?

"No, devo dire che c'è sempre molta libertà nella gestione dei portieri da parte del preparatpore, soprattutto perchè credo che uno dei compiti del preparatore sia proprio quello di sgravare più complicazioni possibili al tecnico. Lui deve già pensare a più di venti giocatori, io ce ne ho soltanto tre o quattro e credo che sia giusto che sia io a pensare a quelli che sono tutti i grattacapi della situazione. Poi, è chiaro che la parola spetti a lui, ma quando arriviamo alla fine della settimana c'è una sorta di relazione semplicemente per fare delle considerazioni fisiche, per far sì che l'allenatiore sia tranquillo che chi manda in campo dal punto di vista fisico e organico non abbia nessun tipo di problema. Poi, per quanto riguarda la parte tecnica è giusto che lui non debba pensare anche a quello".

Sezione: FOCUS / Data: Ven 06 aprile 2012 alle 16:28 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabrizio Romano
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