Beppe Bergomi non getta la croce addosso ad Hakan Calhanoglu, finito nel mirino della critica dopo una serie di prestazioni non all'altezza con la maglia dell'Inter. "Aveva cominciato benissimo col Genoa, in altre partite ha brillato meno ma comunque determina con le palle da fermo, avendo un gran calcio - spiega lo Zio a Gazzetta.it -. Poi però ci sono altre situazioni in cui fa più fatica. Se deve lavorare sui 70-80 metri, per Barella e Brozovic non è un problema ma poi dopo ogni rincorsa deve rifiatare. Resterei ottimista, anche se le ultime prove non sono state convincenti. Non discuto le sue qualità tecniche, lo considero ottimo e anche con un discreto dinamismo. Però il campo così diventa troppo grande per lui".

Alla luce di questa riflessioni, Bergomi non ha dubbi sull'impiego dell'ex Milan nelle prossime partite: "Se fossi Inzaghi, insisterei con Calhanoglu. Anche perché le 5 sostituzioni stanno trasformando il calcio più di quanto si creda. Prima non facevi il primo cambio prima del 65'-70' e ti tenevi il terzo per emergenza. Ora già al 50' puoi programmare una staffetta. Che dia tutto per un tempo abbondante o ti spacchi la partita in corsa, il turco resta importante. Starà a Inzaghi toccare le corde giuste con Hakan, che non conosco personalmente. E non dimentichiamoci come alla Lazio Simone ha saputo trasformare Luis Alberto. Lui e Calha sono diversi, ma serve sempre un po' di tempo".
Sezione: Focus / Data: Mar 05 ottobre 2021 alle 15:45
Autore: Mattia Zangari
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