Bagni a FcIN: "Ranieri ha trovato la chiave giusta, ma domani è dura"

Domani sera Inter-Napoli terrà incollati alla tv milioni di spettatori: c’è attesa, in entrambe le tifoserie, per una gara che può dire molto sulle ambizioni e sul cammino delle due squadre. Al  Napoli serve un risultato di prestigio per confermarsi protagonista di questa stagione; l’Inter, invece, deve vincere per uscire definitivamente dal cono d’ombra post-Gasperini. Ce la faranno? Salvatore Bagni, grande doppio ex, ci illustra i motivi tecnici di questa sfida.

Bagni, partiamo da Inler e compagni.

“È un Napoli in grande forma: una vittoria come quella di martedì sera, che ti da prestigio a livello internazionale, è una delle migliori medicine che ci possano essere per far andare a mille testa e gambe: gli azzurri, grazie a questa vittoria, potrebbero anche non sentire la fatica, grazie all’entusiasmo”.

L’Inter, invece, è una malata in via di guarigione?

“I nerazzurri si stanno riprendendo: le vittorie aiutano sempre e sono il miglior collante che ci possa essere. Vincere contro Bologna e CSKA Mosca rappresenta un buon viatico per guarire completamente”.

Su Ranieri cosa ci dice?

“Ma Claudio è un allenatore navigato, ha trovato la chiave giusta, sa quello che fa, non è un improvvisatore e – nella sua lunga carriera – ne ha vista tantissime: ha la stoffa per reggere bene l’impatto con il mondo nerazzurro”.

Tra Inter e Napoli vede favoriti?

“No, non ne vedo: in questo tipo di partite non credo ci siano favoriti; può essere banale dirlo, ma può succedere davvero di tutto”.

Il Napoli, però, troverà sulla sua corsa un’Inter con mille motivi di riscatto.

“È vero, Mazzarri trova sempre un’Inter affamata: già lo scorso anno affrontò la prima Inter di Leonardo: da questo punto di vista, non c’è molta fortuna…”.

Ma Mazzarri può schierare le seconde linee o devono giocare sempre gli stessi?

“So che a Napoli non si parla d’altro: hanno una buona rosa e in estate hanno cercato di mettere su anche una buona panchina e credo che ci siano riusciti. Poi, il turnover è così: a volte va bene, altre no: ma l’allenatore non ha colpe della sconfitta con il Chievo”.

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