Nel suo corsivo per Tuttosport, Stefano Sacchi si sofferma ancora su Erick Thohir e sul suo debutto in Lega Serie A, dove forse si sentirà davvero di un altro pianeta: "In molti hanno iniziato a soprannominarlo ET ricorrendo alle iniziali di nome e cognome. Forse oggi, per la prima volta da quando ha iniziato a conoscere il calcio italiano, Erick Thohir si sentirà davvero un po’ marziano - si legge -. Chissà come si troverà il nuovo proprietario dell’Inter alle prese con la sua prima volta nella sala delle assemblee della Lega Serie A, un mondo che può rivelarsi assolutamente particolare per chi arriva dall’Indonesia e non è abituato alle burrascose riunioni che spesso scandiscono la vita di Via Rosellini".

E ancora: "L’imprenditore di Giacarta sarà accolto dall’applauso di rito che viene riservato a ogni nuovo presidente. In questo caso il debutto sarà ancora più significativo perché Thohir diventerà il primo proprietario straniero a salire al quarto piano della sede della Lega. Gli americani della Roma, Thomas DiBenedetto e James Pallotta, infatti, hanno sempre delegato ai loro collaboratori. Il nuovo numero uno del club nerazzurro replicherà con il suo classico inchino e poi inizierà a guardarsi intorno. Scoprirà presto che, oltre all’italiano, dovrà familiarizzare con il latino utilizzato con una certa frequenza dal presidente laziale Claudio Lotito. Potrà imparare anche qualche termine in dialetto napoletano da Aurelio De Laurentiis per capire meglio il significato del termine 'scornacchiato' con il quale il produttore cinematografico ha anonimamente definito un dirigente dell’Inter particolarmente attivo nel convincere Mazzarri a passare dal Napoli all’Inter. Magari avrà modo di farsi spiegare più diffusamente da Andrea Agnelli il significato della battuta su Jakarta diventata Jakartone con corollario di ripasso di storia calcistica sullo scudetto del 2006 e la storica rivalità con la Juventus (anche se già saprà che adesso i bianconeri sono alleati politici in Lega)".

Infine: "Sarà l’occasione per il primo contatto con Adriano Galliani, ormai in uscita dal Milan al punto che qualche socio nerazzurro provava a suggerire un salto stracittadino al termine dell’assemblea di venerdì: «Ma sai che io il Galliani lo prenderei, ci serve un uomo forte», era uno dei ritornelli fuori dall’Hotel Melià. E, per non farsi mancare niente, in mattinata i club riceveranno la visita del ministro degli Interni, Angelino Alfano. Ma nessuno chiederà a Thohir lo sforzo di capire anche le convulsioni della politica italiana. Per adesso basta il calcio".

Sezione: Rassegna / Data: Lun 18 novembre 2013 alle 11:45
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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