Lunga intervista della Gazzetta dello Sport al tecnico della Roma, Paulo Fonseca. Ecco alcuni stralci. 

Quali sono i suoi riferimenti da tecnico?
"Fino a 26-27 anni non pensavo alla panchina. Poi ho iniziato a vedere le cose diversamente, ero interessato a tutto ciò che facevamo come lavori ed esercitazioni. Ma in Portogallo la svolta è stata Mourinho, il più grande allenatore della nostra storia. Ci siamo parlati poche volte, ma c’è un rapporto di reciproco rispetto. Lui ha segnato una trasformazione, un nuovo modo di concepire gli allenamenti, lui e il professor Vitor Frade sono stati dei riferimenti per allenatori come me, che iniziavano la carriera. Personalmente non ho mai copiato nessuno, ma sono stato influenzato da tutti gli allenatori avuti. Su tutti due: Jean Paul, che nelle giovanili dello Sporting Lisbona ha scoperto Quaresma e Cristiano Ronaldo, e Jorge Jesus, ora al Flamengo".

È arrivato nella stagione più aperta degli ultimi anni. Ha l’impressione che con qualche ritocco anche la Roma possa lottare per lo scudetto?
"Penso che non sia giusto creare grandi aspettative. Meglio vivere con senso della realtà. Siamo all’inizio di un percorso. C’è un allenatore nuovo, un direttore sportivo nuovo, tanti giocatori sono arrivati e tanti sono andati via. Sono soddisfatto dell’andamento della squadra, ma sarebbe ingiusto creare questa pressione. Non vale la pena fare piani a lungo termine quando la prossima partita è sempre la più difficile. Soprattutto qui in Italia, dove l’ultima in classifica può battere la prima. Comunque, ho la consapevolezza che la Roma stia crescendo".

Il suo primo bilancio sulla Roma e sul calcio italiano?
"Molto positivo, sono molto contento della squadra e della Serie A. Certo, il campionato è molto duro. Ci sono squadre e allenatori forti, ogni partita è diversa, ma dà grandi motivazioni. Di natura sono ottimista. E così penso che il 2020 possa essere meglio del 2019".

Ritiene che il nostro calcio sia indietro nella lotta al razzismo e alla discriminazione?
"Io sono contro ogni forma di razzismo e penso che insieme si debba sconfiggere questo problema. La Roma è in prima linea in questo senso, ma tutti insieme dobbiamo combattere per sconfiggere ogni possibile discriminazione".

Previsioni: chi vincerà la Champions?
"Difficile dirlo. Ci sono tante squadre molto forti. Dico Real Madrid, Barcellona, Manchester City, Psg o Liverpool".

E il campionato invece?
"La Juventus è più completa e di conseguenza resta favorita per la vittoria. Ma fino ad oggi l’Inter ha dimostrato di essere al suo livello".

Romanisti a parte, quali sono i calciatori della Serie A che le sono più piaciuti?
"Nei bianconeri ci sono giocatori incredibili, ma anche l’Inter li ha forti, penso a Lautaro Martinez. E la Lazio ha Immobile. Da voi, poi, anche le squadre minori hanno giocatori forti tecnicamente. Il Cagliari è la rivelazione del torneo".

Caso Florenzi: per via della Nazionale, al posto suo resterebbe o andrebbe via?
"Non devo mettermi nei suoi panni. Lo capisco, ma quello che succede a lui con la Nazionale succede anche ad altri. Sono consapevole di quello che rappresenta per club e tifosi. È un grandissimo professionista, non abbiamo mai avuto problemi, con lui ho un ottimo rapporto. Resta sempre un’opzione tecnica, ma questo vale anche per gli altri giocatori. Io devo pensare solo al bene della Roma. Non posso pensare al fatto se Florenzi giochi o meno in Nazionale, anche se lo comprendo".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 28 dicembre 2019 alle 09:50 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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